Luisa Ranieri contro gli stereotipi: “ho dimostrato che le donne non hanno data di scadenza”
L'attrice ha recentemente compiuto 50 anni
Luisa Ranieri, una delle attrici italiane più apprezzate del momento, torna a far parlare di sé non solo per il suo talento, ma anche per le sue riflessioni controcorrente sui temi della bellezza, del ruolo della donna nella società e della carriera nel mondo del cinema. In una recente intervista, l’attrice ha messo in discussione alcuni degli stereotipi più radicati che riguardano le donne, in particolare quello che le vuole soggette a una sorta di “data di scadenza” imposta dalla società.
Nell’intervista, Luisa Ranieri ha evidenziato il divario di genere presente (ancora) nel mondo del cinema
L’attrice, che ha recentemente compiuto 50 anni, ha affermato con orgoglio di aver raggiunto un successo significativo solo in questa fase della sua vita, dimostrando così che l’età non è un ostacolo ma, piuttosto, una risorsa. “Sembra che se non hai 30 anni non sei figa. Ma poi chi se ne frega di essere figa,” ha dichiarato, ribadendo come il concetto di bellezza dovrebbe essere liberato da preconcetti superficiali. Per Ranieri, la vera bellezza è strettamente legata all’interiorità e alla consapevolezza di sé, aspetti che ha maturato con il tempo e che oggi considera fondamentali.
Luisa Ranieri non si limita a riflettere su questi temi in astratto, ma li vive e li interpreta attraverso le sue scelte professionali. Nel suo percorso artistico, che include collaborazioni con registi del calibro di Paolo Sorrentino, l’attrice ha selezionato ruoli che riflettessero non solo la sua evoluzione personale, ma anche i cambiamenti sociali che stanno ridefinendo le figure femminili nel cinema e nella cultura contemporanea.
Oltre a parlare della sua carriera, l’attrice ha anche affrontato temi delicati come il divario retributivo tra uomini e donne nel mondo dello spettacolo. Con una franchezza disarmante, Ranieri ha dichiarato che, nonostante la parità di talento e di importanza sul set, le attrici continuano a essere pagate meno dei loro colleghi maschi. Questo divario, secondo lei, è una delle ingiustizie più evidenti e persistenti che le donne nel cinema devono ancora affrontare.
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