Marco Bellocchio, il regista arriva a sorpresa al Lecco Film Fest 2024: presenterà la versione restaurata di Sbatti il mostro in prima pagina
Marco Bellocchio arriva a sorpresa al Lecco Film Fest 2024 per presentare la versione restaurata di Sbatti il mostro in prima pagina, al cinema da oggi.
Al Lecco Film Fest 2024 a sorpresa arriva Marco Bellocchio. Sabato 6 luglio, alle 21 in piazza Garibaldi, il regista presenterà il suo film Sbatti il mostro in prima pagina, in versione restaurata in 4k dalla Cineteca di Bologna e in sala dal 4 luglio, distribuito da 01 Distribution, in collaborazione con Minerva Pictures. Alle 19.00, inoltre, Marco Bellocchio con Simone Gattoni (rispettivamente fondatore e CEO di Kavac Film) saliranno sul palco del Cinema Nuovo Aquilone per introdurre la proiezione di Volare di Margherita Buy che, impossibilitata ad essere a Lecco poiché impegnata sul set, si collegherà in diretta per l’intervista con Caterina Taricano, critica cinematografica.
Marco Bellocchio al Lecco Film Fest 2024 per presentare la versione restaurata in 4K di Sbatti il mostro in prima pagina
La presenza di Marco Bellocchio è una perla preziosa nel programma del Lecco Film Fest, che offrirà un importante spunto di riflessione circa il tema di questa quinta edizione. Un tema ineludibile e dialettico della propria filmografia, la libertà è per Marco Bellocchio conditio sine qua non. In Sbatti il mostro in prima pagina (1972), che il Lecco Film Fest presenta restaurato, la libertà è di stampa, ovvero piegata dagli interessi economico-politici: un pamphlet sferzante e serrato, che illumina il nuovo progetto di Bellocchio, la serie su Enzo Tortora.
Accolto al Festival di Cannes da lunghi applausi e standing ovation, il film è interpretato da Gian Maria Volonté nel ruolo del redattore capo Giancarlo Bizanti e “racconta una storia che attraversa una serie di eventi reali – ha scritto Gian Piero Brunetta nella sua Storia del cinema italiano – che hanno scosso in quegli anni la coscienza del paese. Si va dai riferimenti a primi episodi terroristici, come le bombe alla Fiera campionaria di Milano del 1969, o di cronaca nera (la morte di Milena Sutter) a episodi di guerriglia urbana o a eventi traumatici come la strage di Piazza Fontana, la morte dell’anarchico Pinelli, o quella dell’editore Giangiacomo Feltrinelli”. Un film, prosegue Brunetta, che ha “la capacità di trasmetterci il senso di tensione sociale di temperatura ideologica in aumento e di lotta cieca e senza esclusione di colpi tra le varie forze organizzate, istituzionali e spontanee”.