Marco Bocci e le conseguenze della malattia cerebrale: “hanno detto che sarei potuto diventare aggressivo, ho fatto a cazzotti con 3 persone”
La battaglia più difficile di Marco Bocci.
Certe esperienze ti cambiano nel profondo, ti scavano dentro, lasciandoti addosso un peso che solo il tempo può alleggerire. Marco Bocci lo sa bene. Non è solo l’attore che il pubblico ha imparato ad amare o il marito di Laura Chiatti, con cui condivide una storia lunga 11 anni e due figli, Enea e Pablo. Dietro il suo volto noto si nasconde un uomo costretto a fare i conti con qualcosa di più grande di lui: un virus raro al cervello che lo ha portato sull’orlo di un baratro, costringendolo a riscoprire se stesso.
Marco Bocci: l’aggressività che non gli apparteneva

Tutto è iniziato all’improvviso. Un virus, un’operazione, poi una battaglia lunga e silenziosa per recuperare la memoria e la capacità di parlare. Ma non si trattava solo di riabilitazione fisica. Il vero problema è stato affrontare le conseguenze invisibili della malattia. “Non sapere con chi stai parlando può essere devastante“, ha raccontato Marco Bocci a Vanity Fair. “Per questo oggi mi preparo in modo maniacale prima di incontrare qualcuno”.
Eppure, non tutto si può controllare. Dopo l’intervento, i medici avevano avvertito i suoi familiari: “Potrebbe diventare aggressivo“. Un’ipotesi che sembrava assurda per lui, da sempre una persona pacifica. Ma poi è successo.

“Avevo appena lasciato l’ospedale da venti giorni, e mi ero già ritrovato a fare a cazzotti con tre persone“, ha ammesso Marco Bocci. Non era lui, o almeno non si riconosceva. Era come se la sua mente stesse giocando con lui, come se un lato sconosciuto avesse preso il controllo. Il punto di svolta è arrivato in un attimo. Un ricordo, una sensazione: “Ho due figli“. Una verità semplice, ma capace di riportarlo alla realtà, di tenerlo ancorato a quello che contava davvero.
Oggi Bocci sta bene, ma qualcosa dentro di lui è cambiato per sempre. Se gli chiedi qual è la sua paura più grande, non parla della malattia, ma della solitudine. “I miei figli stanno crescendo, e so che arriverà il giorno in cui non avranno più bisogno di me”, ha confessato. “Ci penso, e mi rattrista. Un po’ soli, lo siamo sempre”. Forse è vero. Ma certe battaglie, anche quando sembrano perse, ci insegnano che la vita va avanti. E Marco Bocci, nonostante tutto, non ha intenzione di fermarsi.
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