Martin Scorsese ricorda Robbie Robertson: “era un gigante”
Il famoso cineasta ha ricordato il famoso artista canadese, recentemente scomparso all'età di 80 anni.
Martin Scorsese non ha bisogno di presentazioni: parliamo di un famoso cineasta americano, esponente della cosiddetta New Hollywood, considerato ad ora uno dei film-maker più influenti della storia del cinema. Regista, produttore cinematografico, sceneggiatore e attore statunitense, l’autore in particolare, ha debuttato nel mondo del grande schermo nel 1967, con Chi sta bussando alla mia porta, realizzando successivamente grandi successi come Taxi Driver (1967), New York, New York (1977), Quei bravi ragazzi (1990), Casinò (1995) e molti altri ancora. Purtroppo, nella giornata di ieri, 9 agosto 2023, è scomparso un suo assiduo collaboratore nonché musicista di grande spessore che ha lasciato sgomenti quanti, nel corso della vita, hanno apprezzato il suo incredibile e rivoluzionario talento.
Martin Scorsese ha iniziato la lunga collaborazione con Robertson a partire da Re per una notte, dal 1983
Ci stiamo riferendo al leggendario Robbie Robertson, uno dei membri del gruppo The Band, nonché grandissimo artista solista che è morto all’età di 80 anni a Los Angeles. Proprio Robertson, nel corso della sua carriera, aveva incrociato più di una volta la strada di Scorsese, collaborando alla colonna sonora di alcuni suoi film come Re per una notte (1983), Il colore dei soldi (1986), Casinò (1995), Gangs of New York (2002), The Departed – Il bene e il male (2006), Shutter Island (2009), The Wolf of Wall Street (2013), The Irishman (2019) e anche l’ultimo progetto del cineasta ovvero Killers of The Flower Moon, in arrivo nei prossimi mesi. Come ricordato da Rolling Stone, il film-maker ha speso qualche parola sulla scomparsa del suo collega e amico.
“Potevo sempre rivolgermi a lui: era un confidente, un collaboratore, un consigliere. E Ho cercato di essere lo stesso per lui. Molto prima che ci incontrassimo, la sua musica ha avuto un ruolo centrale nella mia vita e in quella di milioni e milioni di altre persone in tutto il mondo. La musica di the Band e poi quella da solista di Robbie sembravano provenire dal luogo più profondo nel cuore di questo continente, dalle sue tradizioni, tragedie e gioie. Inutile dire che era un gigante, che il suo effetto sull’arte è stato profondo e duraturo.Non c’è mai abbastanza tempo con qualcuno che ami”, ha scritto Scorsese. “E io ho adorato Robbie”.
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