Marvel: gli artisti VFX fanno la storia e decidono di unirsi a un sindacato per paghe più dignitose
I responsabili degli effetti visivi della Marvel decidono di unirsi a un sindacato per lottare per condizioni di lavoro più dignitose: "È un primo passo storico".
Qualcosa sta cambiando a Hollywood. Tra i fallimenti dei blockbuster che si davano per scontati, il successo delle nuove IP e, soprattutto, lo sciopero congiunto di attori e sceneggiatori contro gli Studios (che sembra destinato a durare fino al 2024), c’è la generale sensazione che qualcosa si sia inevitabilmente rotto nel settore. Mai prima d’ora nella storia c’era stato questo sentimento di solidarietà, una lotta tra Davide e Golia che, a poco a poco, sta facendo capire a tutta Hollywood che, un drastico cambiamento del sistema, è necessario.
Gli ultimi a unirsi a un sindacato dopo aver realizzato che le cose possono, e devono, essere migliorate, sono i responsabili degli effetti visivi di casa Marvel. Dopo i discutibili risultati in film e serie TV come Ant-Man and the Wasp: Quantumania o She-Hulk, prodotti non dalla scarsa cura da parte dei lavoratori, ma da condizioni di lavoro di puro sfruttamento da parte dello studio, la grande maggioranza dei responsabili degli effetti visivi ha preferito aderire all’International Alliance of Theatre Stage Employees (IATSE).
Ma cosa significa? In questo momento nel settore degli effetti visivi “i tempi di consegna non si applicano, gli orari di lavoro non si applicano e la retribuzione equa non si applica. Gli effetti visivi dovrebbero essere un reparto sostenibile e sicuro per chiunque abbia sofferto troppo e per tutti i neofiti che hanno bisogno di sapere che non saranno sfruttati”, afferma Bella Huffman, coordinatrice degli effetti visivi.
Lo IATSE è un sindacato che rappresenta più di 168.000 tecnici in tutto il mondo (di ogni genere) e che, fino ad ora, non era entrato nel team degli effetti visivi. Per quanto la Marvel possa risentirsi per la decisione, le storie emerse di recente su come maltrattano e sfruttano i loro lavoratori, con scadenze in costante cambiamento e straordinari obbligatori (e non pagati, ovviamente), fanno ben sperare in un cambiamento, auspicato anche dagli spettatori stessi.
Per quasi mezzo secolo, ai lavoratori dell’industria degli effetti visivi sono state negate le stesse protezioni e gli stessi vantaggi su cui, i loro colleghi, hanno fatto affidamento sin dagli albori di Hollywood. Questo è un primo passo storico per i lavoratori degli effetti visivi.
Sorpreso che il valore dei sindacati sia finalmente compreso negli Stati Uniti, il presidente IATSE ha affermato che “stiamo assistendo a un’ondata di solidarietà senza precedenti che sta abbattendo vecchie barriere nel settore e dimostrando che lottiamo tutti insieme”. Questi non sono tempi facili per essere un magnate di Hollywood. Ed era ora!