Matrix Resurrections: co-produttore fa causa a Warner per l’uscita in streaming
La Warner Bros. è stata citata in giudizio dalla co-produttrice Village Roadshow a seguito dell'uscita di Matrix Resurrections su HBO Max.
La Warner Bros. è stata citata in giudizio dalla co-produttrice Village Roadshow a seguito dell’uscita di Matrix Resurrections su HBO Max
Ci risiamo! La dura lotta che coinvolge, dal suo avvento nell’universo cinematografico, lo streaming e la sala trascina nei suoi meandri anche il quarto capitolo di Matrix, Matrix Resurrections, diretto da Lana Wachowski. Il film è arrivato a quasi vent’anni dall’uscita di Matrix Revolutions (2003), preceduto, per una questione di pochi mesi, da Matrix Reloaded (2003) e dal più conosciuto Matrix (1999), che inaugurò la saga stravolgendo il genere fantascientifico con i suoi effetti speciali innovativi e le sue scene d’azione spettacolari, un successo impreziosito anche da 4 Premi Oscar (Effetti Speciali, Montaggio, Montaggio Sonoro, Sonoro).
Tuttavia, oggi, le cose sono ben diverse, perché Village Roadshow, co-produttrice della pellicola, ha infatti citato in giudizio Warner Bros., rea, secondo l’accusa, di aver anticipato l’uscita – leggasi, ridotta – nelle sale per indurre gli spettatori a sottoscrivere un abbonamento al servizio HBO Max, in cui il film è stato effettivamente reso disponibile. Decisione presa, si suppone, senza consultare la casa australiana, che vanta diverse collaborazioni con Warner Bros., tra cui la co-produzione di Joker e la serie di film Oceans.
Matrix Resurrections ha guadagnato, globalmente, 148 milioni di dollari al box office: un flop, se se ne considera il budget stanziato. Tramite Variety, sappiamo che la controversia verterebbe su una strategia tale da far supporre che la stessa Warner Bros. avesse ritenuto il film un probabile flop, per il quale ha tentato di porre rimedio con l’uscita in streaming.
In una dichiarazione, Warner Bros. si è espressa in questo modo: “Questo è soltanto un escamotage di Village Roadshow per evitare l’arbitrato (un metodo alternativo di risoluzione delle vertenze, cioè senza ricorso ad un procedimento giudiziario, ndr) concordato la scorsa settimana. Non abbiamo dubbi sul fatto che vinceremo noi.” In precedenza, il produttore James McTeigue aveva confidato a Collider che un eventuale sequel non fosse nei piani: “Non abbiamo un sequel in mente. Non c’è un’altra trilogia. Penso comunque che il film funzioni lo stesso, essendo aperto all’interpretazione.”
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Matrix Resurrections è uscito nelle sale americane lo scorso 22 dicembre, mentre su HBO Max è stato reso disponibile a partire dal 21 gennaio. Village Roadshow, da qui il motivo della citazione in giudizio, ha dichiarato di, visto l’insuccesso al botteghino, non poter rispettare le condizioni contrattuali dettate dalla casa madre, ipotizzando anche che Warner Bros. starebbe attivandosi per subentrarle nella titolarità dei diritti detenuti su altri film, come La fabbrica di cioccolato e Edge of Tomorrow – Senza domani.