Matt Dillon sul Covid: “Negli USA leadership terribile. In Italia Conte è stato bravo”
L'attore si trova al Forte Village di Cagliari, dove l'evento proseguirà fino al 26 agosto.
L’attore Matt Dillon, presidente onorario del Filming Italy Sardegna Festival 2020, ha parlato di come USA e Italia hanno affrontato l’emergenza Coronavirus
Questo pomeriggio Matt Dillon ha risposto ad alcune domande in occasione della terza edizione del Filming Italy Sardegna Festival che si terrà a Cagliari fino al 26 luglio 2020. Nel corso della sua carriera, l’attore classe 1964 ha preso parte a numerosi film di successo come Giovani guerrieri, I ragazzi della 56ª strada, Rusty il selvaggio, Drugstore Cowboy, Mister Wonderful e Da morire, fino ad arrivare a Crash – Contatto fisico per il quale ha ottenuto la nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Oggi molte domande rivoltegli si sono invece incentrate su uno dei suoi lavori più recenti, oggetto di numerosi dibattiti e polemiche, ovvero La casa di Jack (The House That Jack Built) di Lars Von Trier.
Spostando l’attenzione al di fuori della sfera cinematografica, Matt Dillon ha scelto di parlare anche del suo rapporto con l’Italia, ammettendo di sentirsi “per metà italiano”:
Per me l’Italia è ormai una seconda patria. Il vostro è un paese così bello che spesso mi chiedo: ma non c’è un lavoro per me qui?
Ricordiamo che l’attore è accompagnato da tempo dalla collega Roberta Mastromichele. Dillon ha poi parlato della pandemia globale e del differente approccio avuto dall’Italia e dagli Stati Uniti rispetto l’emergenza Coronavirus:
Tutti negli Stati Uniti, al contrario di voi italiani, si sono mostrati abbastanza stupidi per come hanno affrontato la situazione. È vero, l’America è un paese enorme, ma la nostra attuale leadership è davvero terribile. A livello locale ci sono anche personaggi come Cuomo che hanno fatto un buon lavoro, un po’ come è stato per il vostro primo ministro Giuseppe Conte.