Matthew Perry e il racconto di quell’esperienza vicina alla morte: “eravamo in cinque quella notte, sopravvissi solo io”

L'attore di Friends, morto qualche giorno fa a 54 anni, ha già fronteggiato in passato la sua fine vivendo un'esperienza terribile.

Da Massimiliano Meucci - 31 Ottobre 2023 18:00

Matthew Perry (nome completo, Matthew Langford Perry) è stato un famoso attore americano con cittadinanza canadese, nato il 19 agosto 1969 a Williamstown nella contea del Berkshire che, purtroppo, ci ha lasciato qualche giorno fa, precisamente il 28 ottobre, nella sua casa a Los Angeles, a soli 54 anni, a causa di arresto cardiaco. Il divo, conosciuto principalmente per aver incarnato la parte di Chandler Bing all’interno della serie Friends (andata avanti per 10 stagioni dal 1994 al 2004) ha combattuto nel corso degli anni con la dipendenza dall’alcool e dagli oppioidi che gli hanno portato non pochi problemi di salute e, proprio per questo motivo, diverse volte ha visto la morte in faccia. Il caso più clamoroso, come riportato da Entertainment Tonight, l’ha raccontato la stessa star nella sua autobiografia, Friends, Lovers and the Big Terrible Thing (in arrivo a breve nelle librerie).

Matthew Perry ha rischiato più volte di morire

Purtroppo Matthew Perry, a causa del forte abuso di oppioidi, ha rischiato che il suo colon scoppiasse e, per salvarlo, è stato attaccato ad una particolare macchina che lo avrebbe salvato solo nel 2% dei casi.

“Volevo condividere quando ero al sicuro dall’entrare di nuovo nel lato oscuro di tutto. Ho dovuto aspettare di essere abbastanza sobrio – e lontano dalla malattia attiva dell’alcolismo e della dipendenza – per scrivere tutto. E la cosa principale era che ero abbastanza certo che avrebbe aiutato le persone. I medici hanno detto alla mia famiglia che avevo il 2% di possibilità di vivere. Mi hanno messo su una cosa chiamata macchina ECMO, che fa tutta la respirazione del tuo cuore e dei tuoi polmoni. E si chiama Ave Maria. Nessuno sopravvive a quella. Cinque persone sono state messe su una macchina ECMO quella notte e le altre quattro sono morte e io sono sopravvissuto. Quindi la grande domanda è: perché? Perché ero io quello giusto? Ci deve essere qualche tipo di ragione.”

Fonte: ET