Maurizio Ferrini: “Ero famoso ma ho perso tutto”. L’attore rivela i nomi dei colleghi celebri che lo hanno aiutato
L'attore ha anche rivelato di aver rifiutato una proposta lavorativa di uno dei registi italiani più acclamati di sempre.
“Ero famoso, ma ho perso tutto. Mi hanno aiutato Renzo Arbore e Nino Frassica“. In un’intervista rilasciata a Repubblica per festeggiare i suoi 70 anni, l’attore e comico Maurizio Ferrini – presenza ormai fissa a Che tempo che fa nei panni del suo celebre personaggio la signora Coriandoli e concorrente della quarta edizione de Il cantante mascherato – ha raccontato i momenti più bui della sua carriera, iniziata a metà anni ottanta nella celebre trasmissione Quelli della Notte.
Maurizio Ferrini e il momento più buio della sua carriera
“Non lavoravo, per guadagnare facevo persino gli oroscopi, sono un grande studioso di oroscopi. Ho vissuto un momento veramente difficile“, ha esordito Maurizio Ferrini ai microfoni di Repubblica. L’attore ha spiegato come ha speso i suoi guadagni: “Ho speso un sacco solo in viaggi e libri. Negli anni ero stato parsimonioso, non macchine sportive, scommesse, no. Solo libri e viaggi di cui non mi pento però ho speso molto di più di quanto avessi. Poi ho avuto la depressione. È stata una depressione creativa, ho scritto tre film che un giorno dovrei fare. Scrivevo come un pazzo“.
Con l’aiuto di Renzo Arbore e Nino Frassica, Ferrini è riuscito a superate la tempesta. Il punto di svolta è stato nel 2005, quando è tornato in televisione per partecipare al reality show L’isola dei famosi, classificandosi al secondo posto. “Arianna David, accusandomi di molestie sessuali inventate, mi ha fatto arrivare secondo. Lei fu cacciata, e il pubblico era dalla mia parte”, ha rivelato. Infine, Maurizio Ferrini ha svelato il suo più grande rimpianto, aver rifiutato una proposta di lavoro da parte di Sergio Leone. “Ancora mi scuso. Quando ho incontrato Francesca Leone, mi ha detto che a casa ero conosciuto come ‘quello stronzo di Ferrini’. Giusto così. La cosa avvenne a metà anni 80… Quando ci penso mi prenderei il cianuro“.