Michael J. Fox e la diagnosi di morbo di Parkinson a soli 29 anni: la lunga storia della sua malattia
Michael J. Fox, celebre volto di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro, è affetto dal morbo di Parkinson da quando aveva 29 anni.
Michael J. Fox, iconico volto della trilogia di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, classico che ha fatto la Storia del Cinema, è noto al grande pubblico anche per la sua interpretazione di Alex P. Keaton in Casa Keaton e Michael Flaherty in Spin City. Vincitore di numerosi riconoscimenti, nel 1991, all’apice del successo, gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson che l’ha costretto, più tardi, a doversi ritirare dalle scene. Definito un interprete brillante e comico, ha dato prova di ottime performance anche in ruoli drammatici, come ad esempio in Vittime di guerra, dove ha recitato accanto a Sean Penn. Michael J. Fox rese nota la malattia di Parkinson solo 7 anni più tardi esserne venuto a conoscenza, pochi anni prima dell’aggravarsi delle sue condizioni che lo portarono a dover abbandonare il mondo del cinema.
La diagnosi del morbo di Parkinson a soli 29 anni
Era il 1991, sul set di Doc Hollywood – Dottore in carriera, quando le dita della mano del giovane Michael J. Fox iniziarono a tremare, senza che lui riuscisse a controllarle. Tenuta nascosta la successiva diagnosi, Michael J. Fox rischiò l’alcolismo dopo esser venuto a conoscenza della malattia. Già nel 1996, nel film Sospesi nel tempo, Michael J. Fox ha delle evidenti difficoltà nel muoversi e nel nascondere i tremori, ma lo stesso anno recita anche in Mars Attacks! e continua ad interpretare il protagonista di Spin City. È nel 2000, dopo 3 Golden Globe, che Fox si trova irrimediabilmente costretto a lasciare la serie e a rifiutare altre offerte. Si dedica così, oltre che al doppiaggio di numerosi film d’animazione, anche a varie campagne per la ricerca sul Parkinson. Ha infatti fondato la Fondazione Michael J. Fox, definita da New York Times, “la migliore e più credibile struttura al mondo per ricerca sul Parkinson“. Michael J. Fox è ampiamente ammirato e stimato per il suo continuo impegno nella ricerca sperimentale sulle cellule staminali.
Apparso successivamente come guest star in show televisivi tra cui Scrubs e Rescue Me, dal 2010 al 2016 ha partecipato per 26 episodi alla serie The Good Wife, riprendendo poi il ruolo in The Good Fight nei panni di un personaggi affetto da una serie di disturbi di cui l’attore soffre anche nella vita reale, e legati sempre al movimento. A causa del morbo di Parkinson Fox ha difficoltà anche a parlare e ha una leggera amimia, cioè perdita di espressività del volto, anche se lui stesso ha definito tutto più sopportabile dei tremori e della rigidità causati dalla malattia. Nel 2013, grazie ad una stabilizzazione delle sue condizioni di salute, recita nel ruolo di protagonista nella serie NBC: The Michael J. Fox Show, incentrata su un giornalista e padre di famiglia che scopre di essere affetto dal morbo di Parkinson.
Apprezzato autore di 4 libri Michael J. Fox ha più volte parlato e scritto della sua predisposizione a guardare alle difficoltà sempre con un occhio di ottimismo e umorismo, inclusi i suoi problemi di salute. Sposato dal 1988 con Tracy Pollan, Michael J. Fox è padre di 4 figli; durante un’intervista ha dichiarato: “Il Parkinson in parte mi ha salvato la vita. Prima vivevo a 100 all’ora e bevevo, ora mi sono avvicinato alla famiglia“.