Michael J. Fox sulla sua malattia: “Non arriverò a 80 anni”
L'attore, diventato una star del cinema negli anni '80, si è ritirato dalle scene a causa del morbo di Parkinson.
Negli anni ’80, Michael J. Fox divenne una delle figure più iconiche del cinema grazie al suo talento comico e al suo carisma. La sua ascesa alla fama fu rapida, alimentata da film che hanno segnato un’epoca. Tra questi, Teen Wolf (From Hair to Chest), dove interpretava Scott Howard, un adolescente che scopre di essere un lupo mannaro e gioca a basket. Tuttavia, il ruolo che lo consacrò definitivamente fu quello di Marty McFly in Ritorno al futuro (1985), diretto da Robert Zemeckis. Nei panni dell’adolescente che viaggia accidentalmente nel passato, Fox conquistò il pubblico, tornando a vestire il ruolo nei due sequel della trilogia, che lo resero una star internazionale.
Michael J. Fox: la diagnosi di Parkinson, la battuta d’arresto e l’impegno pubblico
La sua carriera subì un duro colpo durante le riprese di Doc Hollywood (1991), diretto da Mick Jackson, quando iniziarono a manifestarsi i primi sintomi del morbo di Parkinson. Solo l’anno successivo arrivò la diagnosi ufficiale, che gettò l’attore in un periodo difficile, segnato anche dall’abuso di alcol. Superata questa fase buia, Fox intraprese un percorso di cura e di accettazione della malattia, continuando a lavorare nonostante le crescenti difficoltà. Durante gli anni ’90 recitò in pellicole iconiche come Mars Attacks! (1996) di Tim Burton e Sospesi nel tempo (1996) di Peter Jackson.
Nel 1998, Fox decise coraggiosamente di rendere pubblica la sua malattia, diventando un attivista impegnato per aumentare la consapevolezza sul Parkinson. All’inizio del nuovo millennio, fondò la Michael J. Fox Foundation, dedicata interamente alla ricerca su questa malattia neurodegenerativa. Da allora, la fondazione è diventata la principale fonte privata di finanziamento per la ricerca sul Parkinson, raccogliendo oltre 1 miliardo di dollari.
In un’intervista toccante rilasciata il 30 aprile 2023 al programma Sunday Morning della CBS, Fox ha raccontato la dura realtà della sua condizione: “Nonostante tutti questi modi sottili in cui ti colpisce, non muori di Parkinson, muori con il Parkinson. Non arriverò a 80 anni.” Nonostante questa amara consapevolezza, l’attore ha sempre dimostrato una straordinaria forza interiore, affermando: “Riconosco quanto sia difficile per me e per gli altri, ma ho competenze che mi permettono di affrontarlo. Con gratitudine, l’ottimismo è sostenibile. Se trovi qualcosa per cui essere grato, trovi anche qualcosa a cui aspirare, e vai avanti.”
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