Michela Giraud e l’amata sorella nello spettro autistico: “Flaminia è per me e per le persone che vivono una condizione come la mia”

Durante l'intervista, Michela Giraud ha raccontato la sua determinazione nel coinvolgere Cristina nella produzione del film.

Michela Giraud, celebre regista e attrice, ha recentemente rivelato il cuore pulsante dietro il suo ultimo lavoro cinematografico, Flaminia, in un’intervista commovente con Vanity Fair. Al centro di questo capolavoro si trova un legame indissolubile: quello con la sua amata sorella, Cristina.

Michela Giraud e il rapporto con sua sorella Cristina: la storia che ha ispirato il film

Michela Giraud Flaminia - cinematographe.it

Durante la conversazione, Michela ha condiviso con sincerità le sfide e le gioie affrontate nel portare la propria esperienza familiare sul grande schermo. Flaminia non è solo un film per Michela, ma un atto d’amore dedicato a sua sorella, che ha un disturbo dello spettro autistico, e a tutte le persone che condividono esperienze simili.

Durante l’intervista, Michela Giraud ha raccontato la sua determinazione nel coinvolgere Cristina nella produzione del film, dimostrando il profondo rispetto e amore che nutre per lei. Nonostante le iniziali riserve di Cristina, l’attrice, e ora regista, ha lottato per ottenere la sua approvazione, evidenziando così la forza del loro legame e l’importanza di condividere la propria verità.

«Non dirò se certe scene sono successe davvero. A essere autentici sono il dolore e l’intensità della relazione tra due sorelle distanti ma vicine. Nemmeno racconterò gli episodi più complicati del rapporto con Cristina, e ce ne sono stati tanti. Me li hanno chiesti: che cosa importa di questi dettagli perniciosi? Tutto quello che dovevo comunicare sta nel film” E poi Michela Giraud continua “E in questo primo servizio con mia sorella, che è un regalo per entrambe. Non esiste legame più profondo, nemmeno quello tra padre e figlio è così potente. Delle volte penso a come sarebbe avere un altro fratello con cui instaurare un rapporto paritario… Ma come insegna Antigone, Cristina è un pezzo di me, è la mia carne»

L’attrice decide di aprirsi al pubblico nel suo nuovo, e primo film da regista, Flaminia, sottolineando che, in realtà, la pellicola è rivolta a tutte quelle persone che non la sopportano e non la vogliono conoscere. Michela Giraud ha poi parlato di come sia riuscita a scegliere l’attrice per il ruolo di sua sorella:

L’ho chiamato il ruolo impossibile. Ho fatto il provino a sei attrici e le ho costrette a ore di improvvisazione. Erano tutte piene di talento, però si capiva che non avevano avuto l’opportunità di lavorare molto: che peccato! 

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