Monica Vitti e la lunga malattia che l’ha portata alla morte: il dramma silenzioso delle malattie neurodegenerative
Dal 2002 Monica Vitti non si è più mostrata in occasioni pubbliche.
Lo spettro delle malattie neurodegenerative ha tristemente colpito Monica Vitti
All’età di 90 anni si è spenta la grandissima Monica Vitti, una delle migliori attrici che abbiano mai onorato il grande schermo italiano. Su richiesta del marito, il fotografo Roberto Russo, l’ex sindaco Walter Veltroni ha condiviso la triste notizia su Twitter. Tutti i telegiornali ne hanno, giustamente, dato risalto, e pure Amadeus ha reso omaggio alla diva nel corso della seconda serata del Festival di Sanremo 2022.
Da tempo non si avevano più avute notizie di Monica Vitti. Era il 2002 quando abbandonò le scene, ma su di lei erano continuamente emerse delle fake news. Oltre alla vecchiaia, tra le cause del decesso si cita anche una malattia neurodegenerativa molto simile all’Alzheimer, con la quale l’artista ha lungamente convissato.
A chiarire le condizioni di Monica Vitti era stato proprio il compagno Roberto Russo nel 2016. In un’intervista sottolineò che un morbo come l’Alzheimer si era insinuato e ne stava cancellando i ricordi. Inoltre, aveva sottolineato che solo lui riusciva a stabilire un dialogo con gli occhi di Monica, pur chiarendo che non viveva affatto isolata o fuori dalla realtà.
L’ultima apparizione in pubblico di Monica Vitti risale al marzo 2002, in occasione della prima italiana del musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. Da lì in poi non parlò e non se ne parlò più sulla stampa, fatta eccezione per qualche foto rubata, in particolare mentre passeggiava al fianco del marito lungo le vie di Sabaudia.
Il termine malattie neurodegenerative indica genericamente una serie di condizioni che colpiscono soprattutto i neuroni del cervello umano. Sono patologie debilitanti e non curabili, poiché le cellule nervose normalmente non si riproducono quando subiscono dei danni o muoiono. Ne conseguono disturbi in termini di movimento o del funzionamento mentale quali il Parkinson, l’Alzheimer e il morbo di Huntington.