Mortal Kombat: ecco perché è difficile realizzare il film reboot
Lo sceneggiatore Greg Russo spiega che i tanti personaggi di Mortal Kombat rappresentano un elemento complesso da gestire nel reboot.
Greg Russo, sceneggiatore del reboot di Mortal Kombat, spiega cosa rende complicato realizzare un adattamento del videogioco
New Line Cinema sta lavorando a un reboot di Mortal Kombat, franchise basato sul noto picchiaduro. Il film ha compiuto un importante passo in avanti, di recente, quando Joe Taslim (The Raid) è stato scelto per interpretare Sub-Zero. A parte il criomante, non sappiamo però quale altro lottatore apparirà nella trasposizione e Greg Russo, che ha già terminato la sceneggiatura, spiega che proprio il numero di personaggi rappresenta una bella gatta da pelare:
Una delle questioni più subdole a cui penso quando adatto delle proprietà è il numero di personaggi. Voglio dire, ci saranno, credo, una settantina di personaggi in questo caso e non abbiamo la capacità di fare una pila di film come fa [il Marvel Cinematic Universe], giusto? Non possiamo fare un film di Sonya e poi uno su Liu Kang. Quindi siamo costretti a partire subito con la modalità Avengers.
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Russo ha proseguito spiegando come, da un punto di vista narrativo, un film come Mortal Kombat si ritroverebbe a dover gestire moltissimi personaggi diversi, avendo però a disposizione uno spazio limitato, in quello che lo sceneggiatore spera essere solo il primo film. Per questo, è necessario fare una cernita e inserire nel reboot solo determinati volti, confidando nel fatto di poterne introdurre di nuovi in un potenziale sequel.
Diretto da Simon McQuoid e prodotto da James Wan, il film reboot di Mortal Kombat debutterà negli Stati Uniti il 5 marzo 2021.