Your Name: si teme il whitewashing per il reboot di J.J. Abrams
Sono tante le preoccupazioni che aleggiano intorno al reboot in live-action dell'anima acclamato da pubblico e critica Your Name, e la prima è il possibile whitewashing
Il recente annuncio che il regista di Star Wars J.J. Abrams sta per realizzare una versione live-action dell’acclamato film d’animazione Your Name (recensione) ha dato il via ad una serie di commenti tra gli appassionati dell’originale che temono un altro “whitewash” di un capolavoro giapponese ad opera di Hollywood. il fantasy di Makoto Shinkai su una ragazza adolescente che vive in un villaggio pittoresco ma senza possibilità e uno scolaro di Tokyo, uniti da un magico scambio di sesso, si è dimostrato un successo globale dopo la sua uscita in Giappone l’anno scorso e ha incassato al box office più di qualsiasi altro film animato nella storia del Paese.
La ricezione universalmente positiva della luminosità visiva e di una trama che combina abilmente lo scambio di corpo, la ricerca dell’amore e un drammatico tentativo di salvare una città dalla distruzione hanno spinto a parlare di Shinkai come successore del famoso regista Hayao Miyazaki. La prospettiva di un remake di Hollywood di Your Name – che ha incassato 350 milioni di dollari in 90 paesi – è stata accolta con sospetto e preoccupazione per la possibilità che si perda il distintivo sapore giapponese, dalla sua colonna sonora originale dei Radwimps ai punti di riferimento di Tokyo scelti da Shinkai, come la prefettura di Nagano, dove è cresciuto.
Your Name: c’è aria di whitewashing per il live-action di J.J. Abrams?
Il team di produzione di J. J. Abrams include Genki Kawamura, il produttore originale, ma i fan del film hanno espresso sui social media le loro preoccupazioni che la sua versione seguirà le orme dei rimpasti del classico manga giapponese Death Note e dell’anime Ghost in the Shell. Il casting di Scarlett Johansson come l’eroina di cyborg di Ghost in the Shell si è rivelata una scelta tutt’altro che azzeccata, mentre la decisione di sostituire lo sfondo di Tokyo di Death Note con Seattle e di utilizzare un cast quasi tutto di bianchi ha costretto il suo regista Adam Wingard a negare inevitabili accuse di whitewashing.
Un commentatore sul sito di Japan Today ha detto: “Questo dimostra solo come sia la creatività fallimentare di Hollywood… sono anche disposti a distruggere gli anime e i manga”. Mentre un altro ha scritto: “Hollywood: smetti di provare a trarre profitto dall’opera di altri riportando in vita vecchi film, o in questo caso, un film che ha meno di un anno, troppo presto!”
Un utente di Twitter ha chiesto che Abrams rilasci in anticipo i nomi degli attori protagonisti “così possiamo sapere che non c’è stato whitewashing”. Un altro ha suggerito che il remake è stato annunciato con eccessiva fretta – prima ancora che venga fissata una data d’uscita – mentre ci sono state speculazioni su chi potrebbe essere scelto per interpretare Taki Tachibana, lo scolaro di Tokyo che scambia il corpo con Mitsuha Miyamizu. Alcuni critici hanno visto invece il film come un’opportunità per Hollywood di riscattarsi dopo le controversie che hanno circondato Death Note e Ghost in the Shell.
“Traslitterare semplicemente l’amicizia magica fra Mitsuha e Taki in inglese, trasferendola nel nord-ovest del Pacifico e sperando per il meglio sarebbe un disastro personale”, ha scritto David Ehrlich sul sito IndieWire. Ma, ha aggiunto, “l’idea di prendere in prestito e di costruire narrazioni di altre nazioni è notevolmente più vecchia dei film stessi e, quando fatto bene, può essere una delle cose più belle del racconto”.
Shinkai ha detto che non vedeva l’ora di vedere come Abrams, il regista di Star Wars: Il Risveglio della Forza, avrebbe adattato il suo film: Your Name è stato “creato con le immaginazioni innate di una squadra giapponese e messo insieme con mezzi domestici”, ha detto Shinkai. Ma ha aggiunto: “Quando un tale lavoro viene messo nelle mani Hollywood, possiamo vedere nuove possibilità che non conoscevemo”.