Nino Manfredi e quelle due estreme unzioni nel giro di un anno: ecco come morì il grande attore, regista e sceneggiatore

Nino Manfredi, uno dei grandi interpreti della commedia all'italiana, si è spento dopo una lunga degenza in ospedale.

Nino Manfredi è stato, insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana nata negli anni ’50 e sviluppatasi nei successivi ’60 e ’70. Attore, regista e sceneggiatore, ha interpretato ruoli sia drammatici che comici, diventando uno dei più apprezzati e grandi artisti nel panorama cinematografico italiano. Scomparso nel 2004, all’età di 83 anni, è stato colpito da un’emorragia cerebrale e da un ictus nel giro di un anno. Interprete di più di 100 film girati tra il 1949 e il 2003, insieme a 11 opere messe in scena a teatro e 2 commedie musicali, Nino Manfredi, nel corso della sua carriera, è stato insignito di numerosi riconoscimenti: 9 David di Donatello, un Nastro d’argento, 3 Globi d’Oro, 3 Grolla d’Oro e un Premio per la Miglior opera prima al Festival di Cannes.

Le cause della morte di Nino Manfredi

Nino Manfredi_CInematographe.it

Nino Manfredi si è spento dopo un lungo periodo in ospedale. A raccontare le cause della morte due dei suoi 4 figli, Luca e Roberta Manfredi. Il figlio Luca ha inoltre rivelato che il padre rischiò di morire a 15 anni, quando, appassionato di bicicletta, ma non potendo permettersela, si iscrisse a un circolo grazie al quale poteva girare in bici. Questo però gli causò una pleurite bilaterale che si trasformò poi in tubercolosi. Durante i 3 anni che trascorse in ospedale, un giovanissimo Nino Manfredi vide morire tutti i suoi compagni, superando poi la malattia. Le cause della morte di Nino Manfredi sono state un’emorragia celebrale a seguito di un ictus, avuto il 7 luglio del 2003, subito dopo aver finito di girare il film La fine di un mistero. Uscì dall’ospedale dove venne ricoverato a settembre dello stesso anno, anche se l’ictus gli aveva provocato una paresi, ma a dicembre 2003 l’emorragia cerebrale lo costringe a un nuovo e ultimo ricovero.

 

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