Oh Canada – I tradimenti, Richard Gere: “Il mio personaggio influenzato dalla morte di mio padre”

Richard Gere ha svelato la profonda connessione tra il ruolo da lui interpretato in Oh Canada - I tradimenti e la recente morte di suo padre.

La morte di mio padre ha influenzato il mio personaggio“. Con queste parole, Richard Gere ha confessato il forte legame tra la sua vita privata e l’esperienza vissuta sul set di Oh, Canada – I tradimenti, il nuovo film di Paul Schrader (con il quale l’attore girò American Gigolò nel 1980) tratto dal libro “I tradimenti” di Russel Banks. Nel film, presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Cannes, l’attore interpreta Leonard Fife, un affermato documentarista di cui è celebre anche la fuga oltre il confine canadese che fece da ragazzo per sfuggire alla leva negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam. L’uomo è sull’orlo della morte (ha un cancro in fase avanzata) ed è in cerca una redenzione per una vita e una carriera costruite sull’inganno. Così decide di accettare un’intervista che diventa una sorta di testamento-confessione.

Richard Gere svela la profonda connessione tra la morte di suo padre e il suo ruolo in Oh Canada – I tradimenti

Richard Gere ha confessato che non è stato per niente facile calarsi nei panni del suo personaggio. “Ci ho messo un paio di mesi a calarmi nei panni di un ottantacinquenne malato. Capire come realizzare il trucco, per esempio rendendomi calvo praticamente con la ricrescita di qualche rado capello post chemioterapia e allo stesso tempo nel film devo anche ringiovanire tornare ai miei quarant’anni, quindi a trentacinque anni fa. Sono energie diverse, stati d’animo diversi che appartengono alla vita“, ha dichiarato. L’attore ha inoltre rivelato di aver perso suo padre pochi mesi prima di iniziare a girare Oh, Canada – I tradimenti, cosa che gli ha permesso di entrare ancor di più nel ruolo. “Avevo da poco perso mio padre e in qualche modo questo ha nutrito la mia interpretazione perché lui ha attraversato più o meno lo stesso travaglio sul piano fisico e anche mentale quindi era un terreno che conoscevo bene“.