Oppenheimer è un buono o un cattivo? Cillian Murphy ha la risposta
L'attore ha spiegato dettagliatamente come si è approcciato a questa figura storica nel momento in cui l'ha interpretata.
Oppenheimer è il recente lungometraggio firmato, a livello registico e narrativo, da Christopher Nolan (Inception, Dunkirk) probabilmente, senza ombra di dubbio, uno dei migliori incassi cinematografici del 2023 oltre che uno dei progetti più chiacchierata di questa particolare annata cinematografica. Parliamo di una pellicola, in particolare, che trae ispirazione dal libro Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, vedendo Cillian Murphy (Peaky Blinders, A Quiet Place II) interpretare proprio l’inventore di tale strumento di morte. Un’interpretazione davvero magistrale quella di Murphy che però, a quanto pare, quando si è approcciato a tale figura storica non si è chiesto in realtà se avrebbe incarnato un cattivo o un buono.
Oppenheimer è arrivato nelle sale italiane il 23 agosto 2023
In una recente intervista per il canale YouTube Gold Derby proprio la star ha parlato di Oppenheimer e in quest’occasione ha spiegato quale filosofia adotta nel momento in cui deve calarsi nel ruolo di un personaggio:
“Non prendo mai questo tipo di decisioni interpretando un personaggio. Non li inserisco mai in nessuna categoria, buoni, cattivi o diversi, cerco solo di capirli. Cerco solo di capirli. Era così sfaccettato, così complesso, così contraddittorio, è stata una gioia interpretarlo. All’inizio era abbastanza terrificante. Ed è una figura così iconica nella vita reale. Non avevo mai interpretato qualcuno così famoso. Quello che ho imparato alla fine è che penso che fosse profondamente umano, il che è fantastico da interpretare, perché era così imperfetto. Era così grande che dovevo affrontarlo un po’ alla volta, lentamente, con attenzione e con molta considerazione, sensibilità ed empatia. Questo è quello che faccio sempre, ma ancora di più in questo perché lui, come dici tu, è piuttosto controverso. E viviamo tutti nel mondo di Oppenheimer adesso, viviamo tutti nell’era nucleare a causa di ciò che accadde nel ’45. Non si può negarlo”.
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