Ortigia Film Festival annuncia Cinema Women, Cinema&Moda e Doc
Ecco il programma delle sezioni NON COMPETITIVE del Festival.
La XII edizione dell’Ortigia Film Festival si terrà dal 18 al 23 agosto 2020 a Siracusa
All’Ortigia Film Festival 2020 si terranno 2 anteprime nazionali, 5 regionali con film internazionali provenienti da Israele, Sud Africa, Islanda e Francia, come ci spiegano gli addetti ai lavori. Per questa edizione torna la sezione Cinema Women, dedicata allo sguardo femminile. Il 20 agosto sarà presentato Mrs. G di Dalit Kimor (Israele) in anteprima regionale, in collaborazione con Pitigliani Kolno’a festival.
Il film racconta la storia di Lea Gottlieb, la leggendaria designer, fondatrice e proprietaria dell’impero dei costumi da bagno Gottex. Gottlieb è stata una donna piena di contraddizioni con una forza vitale incredibile, che è riuscita a ricominciare nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare. Sopravvissuta alla Shoah, è riuscita ad aprire una piccola fabbrica in Israele, il primo passo verso quel successo che l’avrebbe poi resa nota anche all’estero. Il film segue l’incredibile creatività di Mrs.G., insieme alla sua personalità dominante, le sue complesse relazioni con le due figlie, entrambe nell’azienda di famiglia, e e le sue sfrenate e segrete passioni per le quali avrebbe pagato un caro prezzo.
Sempre il giorno 20 agosto all’Ortigia Film Festival sarà presentato poi il film Far from the castle di Julia Jansch (Sud Africa) in anteprima nazionale.
Sulla punta più meridionale dell’Africa, colpita dalla siccità, Eliza attinge alla sua eredità divina per cercare l’acqua. A un chilometro e mezzo di distanza, i Rotterdams sono arrivati di recente nella regione, per poi ripartire alla ricerca di una soluzione alle sempre più scarse riserve d’acqua della fattoria. Lasciano il loro unico figlio, Maddox, alle spalle. Ora solo e libero di preoccuparsi del suo tempo e della sua orribile immaginazione, Maddox si imbatte in Eliza alla ricerca di acqua fresca. Potrebbe essere lei a dissetarlo. Lontano dal Castello c’è una favola psicosessuale che ci avverte che l’acqua, pur non dovendo nulla a nessuno, parla ancora più forte delle parole.
Il 21 agosto poi, in anteprima nazionale, sarà proiettato il corto XY di Anna Karín Lárusdóttir (Islanda).
Lisa ha quindici anni e vive con la madre in una periferia Islandese. È diversa dalle ragazze della sua età e non ha raggiunto la pubertà. Le visite regolari dei medici e il conflitto con la sua immagine sono parte della la sua vita quotidiana. Quando Bryndís, la sua amica d’infanzia, è vittima di bullismo da parte di alcuni ragazzi della classe, Lísa decide di ricontattarla. La curiosità e la schiettezza di Bryndís portano Lísa a scoprire altri segreti sul suo corpo e ancora più oscuri sulla sua storia medica.
La moda sarà invece al centro della selezione di OFF XII dell’Ortigia Film Festival, e la sezione dedicata si chiama Cinema&Moda, in apertura il 20 agosto con House of Cardin di P. David Ebersole e Todd Hughes (Usa/Francia) in anteprima regionale.
Chi è Pierre Cardin, nato Pietro Cardin, italiano di origini e trasferitosi a Parigi nel 1945? Primo sarto della maison Dior e pioniere della minigonna in passerella, è colui che ha inventato nel 1961 il prêt-à-porter e il “new look”, precursore di molte altre tendenze nel campo dell’alta moda, e non solo. House of Cardin mostra la vita e le creazioni di un mito della moda, compiendo un vero e proprio viaggio nel tempo all’interno del suo archivio personale. Ricordi, memorie e racconti si uniscono alle interviste esclusive a personaggi come Naomi Campbell, Jean-Paul Gaultier e Sharon Stone, per raccontare uno stilista che, alla soglia dei 97 anni, non smette ancora di stupire.
Il 21 agosto sarà proiettato poi Armani Privé – lo sguardo oltre di Beppe Tufarolo (Francia), in collaborazione con Sky Arte.
Per la prima volta nella storia della maison Armani, le telecamere hanno accesso al mondo segreto, tenuto gelosamente privato, di via Borgonuovo a Milano. È lì che vengono concepiti, disegnati e poi confezionati da una schiera di 60 abili sarte, i preziosi capi dell’alta moda Armani Privé. Nel silenzio ovattato dell’atelier vengono cuciti abiti di rara bellezza destinati a principesse e star, a serate da sogno e red carpet. Il viaggio alla scoperta di questo mondo esclusivo di raffinatezza e di arte sartoriale parte da lì. Le telecamere documentano le fasi che precedono il défilé: il lavoro nell’atelier a pochi giorni dalla sfilata, i casting, i fitting, i set up, le prove. Con un unico vero protagonista, Giorgio Armani, raccontato da amici e testimonial d’eccezione, internazionali ed italiani.
Cinema Doc è la sezione non competitiva dedicata ai documentari.
Il 19 agosto si comincia con Life as a B-MOVIE: Piero Vivarelli diretto da Niccolò Vivarelli e Fabrizio Laurenti.
La vita irrequieta e la filmografia caleidoscopica di Piero Vivarelli, regista di B-Movies italiani di tutti i generi, paroliere di successi musicali, tra cui 24.000 baci di Celentano, e sceneggiatore dello Spaghetti Western Django, amato da Quentin Tarantino, si intrecciano in questo ritratto di un provocatore rivoluzionario. Giovanissimo aderente alla Decima MAS, l’unico non cubano, oltre a Che Guevara, ad avere una tessera del Partito Comunista Cubano firmata da Fidel Castro. Spaziando da Urlatori alla Sbarra, film musicale con Celentano, Chet Baker e Mina sul mondo giovanile che comincia a muoversi a ritmo di rock, a film di attualità politica come Oggi a Berlino, a Django, che anticipa uno stile di Spaghetti Western destinato a far scuola, Vivarelli cavalca l’onda del nuovo…
Il 22 agosto sarà poi la volta di Boia, maschere e segreti: L’Horror italiano degli anni Sessanta di Steve Della Casa.
Il film, che vede testimonianze di Dario Argento, Jean-François Rauger, Frédéric Bonnaud, Pupi Avati, Jean Gili, Carlo Cotti e Bertrand Tavernier, si incentra sulla stagione di grandi successi avuta in tutto il mondo dal cinema horror negli anni ‘60.
Sempre lo stesso giorno, il 22 agosto, Cecchi Gori – Una famiglia italiana di Simone Isola e Marco Spagnoli.
Cecchi Gori – Una famiglia italiana è “una storia di padri e figli, intellettuali appassionati, uomini talora deboli dinanzi alle tante donne delle loro vite, ma – nota il regista Marco Spagnoli – è anche il racconto di una bottega rinascimentale diventata industria con l’ambizione di trasformarsi in qualcos’altro ancora”.