Oscar 2025: Jimmy Kimmel spiega perché non presenterà la cerimonia
Nel corso del podcast Politickin', Kimmel ha parlato della pressione che deriva dal presentare gli Oscar
Jimmy Kimmel ha recentemente annunciato che non tornerà a condurre gli Oscar nel 2025, una decisione che ha spiegato in modo approfondito durante una recente intervista. Il presentatore ha rivelato che l’intensità e il coinvolgimento richiesti per la preparazione della cerimonia sono stati determinanti nella sua scelta di prendersi una pausa.
Perchè Jimmy Kimmel non tornerà per gli Oscar 2025?
Nel corso del podcast Politickin’, Kimmel ha parlato della pressione che deriva dal presentare gli Oscar, un compito che richiede un livello di dedizione e attenzione che finisce per influire anche sul suo show serale. Ha descritto come, quando è concentrato sugli Oscar, il suo impegno quotidiano verso Live With Jimmy Kimmel! ne risenta inevitabilmente. “Ci penso dalla mattina alla sera”, ha detto, sottolineando quanto sia totalizzante l’esperienza. Questo, a sua volta, ha reso il compito troppo oneroso per lui, portandolo a decidere di non replicare l’esperienza per il terzo anno consecutivo.
Kimmel ha inoltre evidenziato come la responsabilità di condurre una cerimonia così importante non sia priva di stress, soprattutto considerando che, nonostante il controllo creativo di cui gode, il lavoro non viene adeguatamente compensato. Ha rivelato che il compenso per presentare gli Oscar è stato di 15.000 dollari, un importo sorprendentemente basso per un incarico di tale portata. Pur ammettendo che l’esperienza può essere gratificante quando tutto va per il meglio, Kimmel ha spiegato che il rischio di insuccesso rende questo compito poco appetibile per molti potenziali presentatori.
La discussione ha toccato anche il tema del suo successore, con Kimmel che ha riconosciuto il talento di molti colleghi nel settore, pur sottolineando come la maggior parte di loro sia riluttante ad accettare un incarico così impegnativo. Con umorismo, ha descritto il lavoro come una sfida che, sebbene potenzialmente gratificante, può rivelarsi un “compito ingrato” se non eseguito alla perfezione.
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