Paolo Kessisoglu parla dei suoi genitori in un toccante post dedicato a chi “figlio può ancora essere”
Il famoso attore e comico ha raccontato un dettaglio molto delicato della sua vita.
Paolo Kessisoglu, attore, comico, cabarettista e conduttore televisivo italiano è un famoso personaggio televisivo italiano, noto per essere parte del duo comico di Luca e Paolo. Detto questo, l’artista, durante la sua carriera, ha spaziato molto, debuttando all’inizio con il programma televisivo Ciro, il figlio di Target (1997-1998), per poi apparire anche in Ciro (1999), MTV Trip (2000-2001), Mai dire Gol (2001), Le iene (2001-2011), Superciro (2004) e molto altro ancora. L’uomo, tra l’altro, ha avuto diversi ruoli anche nell’ambito cinematografico come in E allora mambo! (1999), Tandem (2000), Asterix alle Olimpiadi (2008), Immaturi (2011) e molto altro ancora.
Paolo Kessisoglu sta affrontando una fase della vita molto dura e drammatica
Paolo Kessisoglu, recentemente, come riportato dal Quotidiano Nazionale, ha postato un toccante post su Instagram in cui ha parlato dei genitori, entrambi morti recentemente nell’arco dello stesso periodo di tempo. Il comico ha spiegato che, in questa sfortunata occasione, ha ripercorso diversi ricordi della loro vita, spiegando che alla fine, rimettendo tutto a posto, si è reso conto che i genitori sono prima di tutto uomini.
“Questi sono i miei genitori. A pochi mesi l’uno dall’altro mi hanno salutato. Ho passato più o meno 150 giorni a smaltire e catalogare (grazie di avermi donato una sorella con cui condividere l’esperienza) tutto quello che c’era, tutto ciò che rimaneva di una vita, anzi due. Succedono cose strane quando dietro di te non hai più un muro dove appoggiarti. Mi sono accorto che la mia attenzione in corso d’opera andava maggiormente a foto e documenti che riguardavano la loro vita di persone, non di genitori. Ho trovato centinaia di lettere d’amore inviate dalla caserma dove papà faceva il servizio di leva (perdonami papà se non ho resistito dal leggerne qualche stralcio), fotografie da fidanzati, documentazioni di viaggi. Ho scoperto un lato sconosciuto, infinite dolcezze, sogni sconosciuti, passioni che il tempo ed il ruolo di educatori avevano sfumato. Ho sentito rifiorire in me una stima rinnovata e un immenso senso di gratitudine a coloro che mi hanno dato una vita e fornito un esempio. A me figlio, ruolo che ahimè non posso più esercitare, dico che mi sarebbe piaciuto tanto conoscere molto di più di quelle due persone, dei loro sogni, aspettative, rinunce e passioni che forse non ho mai colto. A chiunque, che figlio può ancora essere, dico di non dimenticarsi che i genitori sono prima di tutto uomini.
Grazie a mamma e papà, grazie a Graziella e Pietro.”
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