Paolo Ruffini contro il governo: “Ora dovrò riscrivere il mio nuovo film”
Paolo Ruffini ha spiegato in quali condizioni, ad oggi, si svolgono le riprese di un film ed ha raccontato del suo nuovo lavoro, Rido perché ti amo
Con il mese di luglio alle porte, il settore cinematografico inizia a lasciarsi alle spalle un periodo nero, causato dall’emergenza sanitaria che ha costretto le sale a rimanere chiuse per oltre tre mesi. Anche le produzioni sono state bloccate e proprio a tal proposito è intervenuto Paolo Ruffini che ha puntato il dito contro il governo che, a detta sua, “trova problemi ad ogni soluzione“.
Il periodo per il cinema rimane ancora molto buio, come sottolineato in queste ore dall’ANICA di Rutelli e dall’ANEC di Lorini che hanno lanciato l’allarme per ciò che sta succedendo nel settore, qualcosa che non ha precedenti. Ruffini ha quindi affermato che ora più che mai sarebbe necessario un intervento da parte dello Stato, elencando una serie di sostegni che aiuterebbero il settore a ripartire: biglietti agevolati, sovvenzioni per gli esercenti privati, decentralizzazione delle sale e quindi minore dispersione della distribuzione.
Paolo Ruffini ha poi parlato del suo nuovo film, Rido perché ti amo:
Il 14 aprile dovevo iniziare a girare il film ma ovviamente non è stato possibile. Si tratta di una storia che ora sto risistemando totalmente in virtù del protocollo Covid.
L’attore e comico toscano ha quindi raccontato le difficoltà di lavorare ad un film in questo periodo:
Bisogna andare a prendere ogni attore con un mezzo ad uso esclusivo. E nei van si possono portare solo due persone. I camerini devono essere singoli e questo significa che se io ho 13 attori, devo avere 13 camper. I truccatori vestiti come quelli che vanno a prendere il miele dalle api. Per preparare ogni attore ci vuole un’ora. A che ora le convochiamo le persone? Alle due di notte? Ora i film li stanno facendo seguendo la legge, ma francamente non so come facciano. E’ come il caso delle discoteche che possono riaprire ma poi si stabilisce che non si può ballare. Il paradosso è che chi legifera sembra non vivere la realtà.
Riguardo le riprese del film, Ruffini ha dichiarato:
A settembre è previsto l’inizio delle riprese. Ora lo sto riscrivendo calcolando tutta una serie di cose, come il fatto che negli spazi chiusi l’aria condizionata non si può mettere, che tutti gli attori devono fare il test sierologico, ma anche che se hai 50 comparse non puoi farlo fare a tutte e 50, ragion per cui le comparse devono essere distanziate. Quindi fra sei mesi, quando i film saranno montati tu vedrai o dei film western dove siamo tutti a distanza e ci spariamo o dei cartoni animati a meno che non vogliano far fare il test sierologico a Tom&Jerry o dei film dove se c’è una piazza non vedrai nessuno a braccetto. Rossellini ha fatto ‘Roma città aperta’ mentre erano in guerra. Noi non siamo capaci di fare un film post Covid. La nostra civiltà invece di trovare delle soluzioni, trova dei problemi. Noi siamo un popolo che ha un governo che ha un problema ad ogni soluzione.
Paolo Ruffini ha poi concluso spiegando come, secondo lui, il cinema italiano debba portare in sala più seduttivi e meno elitari. In questo modo la gente inizierebbe “a pensare che il film italiano è fico tanto quanto il film americano”. Riguardo Rido perché ti amo, si tratta di una commedia romantica con Nicola Nocella e Daphne Scoccia come protagonisti.