Paolo Sorrentino: “Presto mi piacerebbe raccontare Napoli”
Durante l'intervista, che andrà in onda il 30 maggio su Sky Tg24, Sorrentino ha ancora raccontato il suo rapporto con il potere.
ll regista de La Grande Bellezza, Paolo Sorrentino, ha parlato di passato, presente e futuro in un’intervista a Sky Tg24 nel programma Vite – L’arte del possibile
Quando mancano poco più di ventiquattro ore al suo cinquantesimo compleanno, Paolo Sorrentino si racconta alle telecamere di Sky Tg24 in una lunga intervista che fa parte del ciclo Vite – L’arte del possibile e che andrà in onda domani, sabato 30 maggio, alle 20:25. Chi non potrà essere presente di fronte al televisore, potrà recuperare l’intervista attraverso il servizio on demand di Sky e potrà così scoprire quali sono i prossimi progetti del regista premio Oscar nel 2014 per il film La grande bellezza.
La Grande Bellezza – versione integrale: recensione
Se nell’opera che gli ha permesso di conquistare la statuetta per il miglior film, Paolo Sorrentino fotografava una parte della città di Roma, in uno dei suoi progetti futuri il regista vorrebbe raccontare Napoli, città in cui è nato ma che forse, per troppo tempo, non ha mai sentito sua.
Il prossimo obiettivo potrebbe essere raccontare Napoli. Per molti anni, quando sono venuto a Roma, il rapporto con Napoli era abbastanza di disinteresse. Negli ultimi tempi, invece, mi è venuta una gran voglia di tornarci e di andare a rivederla. Penso che alla fine si faccia proprio un cerchio nella vita, un giro: si parte da un posto e ci si può tornare, si vuole tornare. Perché non ci si libera per nessun motivo al mondo dall’origine, dalle radici.
Un ritorno alle radici, dunque, che non può che far drizzare le antenne a tutti gli amanti del cinema e soprattutto ai tanti ammiratori del cinema di Sorrentino che sarà sicuramente in grado di raccontare Napoli attraverso lo stile che lo contraddistingue. Il regista di The Young Pope ha poi proseguito:
Ho sempre fatto film che non mi riguardano direttamente e mi piacerebbe iniziare a far film che mi riguardano da vicino, che riguardano me, un po’ di cose mie. Ho chiuso con i film sul potere, ne ho fatti fin troppi. È che io il potere non lo conosco. Il mio mestiere è totalmente sprovvisto di potere, è qualcosa di accessorio, di decorativo. E quindi, dato che il potere non lo conosco, che è misterioso per me, desta una grande curiosità. Quindi la mia fascinazione per il potere è data dal fatto che non lo conosco. M’illudo, facendo questo tipo di film, di conoscerlo.
Il programma Vite – L’arte del possibile, è curato e realizzato dal direttore della testata Giuseppe De Bellis, che racconta grandi italiani che si sono distinti nel proprio campo.