Paolo Sorrentino lascia il pubblico a bocca asciutta: non risponde alle domande, si alza e se ne va

Paolo Sorrentino spiazza il pubblico palermitano durante una delle presentazioni di Parthenope.

Paolo Sorrentino, uno dei registi più rinomati del cinema italiano, ha recentemente suscitato scalpore durante la proiezione del suo ultimo lavoro, Parthenope, tenutasi al cinema Rouge et Noir di Palermo. Il regista, noto per opere premiate come La grande bellezza e È stata la mano di Dio, era presente alla serata, che prometteva un confronto diretto con il pubblico, ansioso di discutere il significato e le sfumature di questo suo nuovo progetto. Tuttavia, l’evento non si è svolto come previsto.

Quando il regista è entrato in sala, l’attenzione era palpabile: i fan e gli appassionati di cinema presenti erano impazienti di ascoltare le sue parole sul film, ma, in un gesto che ha lasciato molti presenti interdetti, Sorrentino ha lasciato la sala, senza trattenersi oltre per il consueto scambio con il pubblico. L’uscita del regista non è passata inosservata, soprattutto perché ha contraddetto le aspettative di una serata interattiva. Il pubblico, che si aspettava un confronto diretto con il regista per approfondire i temi complessi e le suggestioni visive di Parthenope, è rimasto deluso. Molti spettatori avevano domande sulla genesi del film e sulle tematiche che Sorrentino ha voluto esplorare, immaginando una riflessione intensa sulla città di Napoli, tra realtà e mito.

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Paolo Sorrentino; cinematographe.it

L’abbandono della sala da parte di Paolo Sorrentino: un brusco gesto piuttosto inatteso

Paolo Sorrentino delude le aspettative, ma lo fa a modo suo, con uno stile tagliente che lascia poco spazio all’interlocutore. Durante la proiezione di Parthenope al cinema Rouge et Noir di Palermo, il regista, quasi con tono di sfida, invita il pubblico a porgli domande. Tuttavia, ogni intervento sembra provocargli una crescente impazienza, come se ogni parola fuori posto fosse una piccola irritazione. Anche la conduzione della serata appare ai suoi occhi un fastidio. Gianmauro Costa, direttore artistico del cinema, cerca di mantenere un filo conduttore, ma ben presto diventa chiaro che la serata sta prendendo una piega imprevedibile.

Sorrentino, senza mezzi termini, prende il controllo della situazione. Non solo si impone su chi gestisce il microfono in sala, ma indica anche chi può fare domande, rispondendo solo a chi decide lui. Il tono delle risposte è secco e, in certi casi, semplicemente troncato, tanto che pare evidente che il regista non sia dell’umore per approfondimenti o dettagli. Quando la serata appare ormai fuori controllo, Sorrentino chiude improvvisamente: “Ora dirò quest’ultima cosa sul film e poi la presentazione finirà perché così non va.” Senza altre parole, termina il suo intervento, alzandosi e abbandonando la sala dopo appena una decina di minuti, lasciando il pubblico visibilmente perplesso, se non deluso.

L’ultima dichiarazione sul film è quasi una provocazione: Parthenope è, a detta sua, semplicemente “un film sentimentale”. Sorrentino sembra voler ribadire al pubblico che non è tempo di intellettualismi, ma di emozioni genuine, rispondendo con un certo sarcasmo a chi si dilunga in domande confuse. Ad esempio, un partecipante inciampa su un’espressione e parla di “importanza importante”, e Sorrentino non esita a correggerlo bruscamente: “Be’, adesso però troviamo il modo di organizzare le parole”. Neanche Costa è risparmiato, rimproverato per aver definito il film un “percorso.”

Così si è conclusa una serata che molti ricorderanno non solo per il film ma per l’intensità e l’ironia a tratti spietata del suo autore, in una performance quasi teatrale, che ha lasciato il pubblico in uno stato di perplessità e disorientamento.