Parmigiano Reggiano: Stefano Fresi risponde alle polemiche sullo spot [VIDEO]

Stefano Fresi risponde alle polemiche: "Tutti i lavori sono fatti per avere uno stipendio e vivere. E invece ho ricevuto parole inutilmente cattive e scortesi".

Esplode la polemica per l’ultimo spot del Parmigiano Reggiano con Stefano Fresi, ma l’attore non tarda a rispondere

L’ultimo spot del Parmigiano Reggiano, tratto dal mediometraggio Gli Amigos diretto da Paolo Genovese, ha destato non poca indignazione. La pietra dello scandalo? Renatino e il suo instancabile lavoro. Davanti alla bellezza di mille litri di latte pronti per essere lavorati con sale e caglio per dare forma al famoso formaggio, l’attore Stefano Fresi dice spiega ai giovani che lo seguono ammirati che l’unico additivo del Parmigiano Reggiano “è Renatino, che lavora qui da quando aveva diciotto anni, tutti i giorni, 365 giorni l’anno”.

È qui che una ragazza interviene chiedendo: “Ma davvero lavori 365 giorni l’anno?” e il ragazzo, armato di sorriso, cappellino e forza nelle braccia, annuisce soddisfatto. “E sei felice?”, chiede ancora lei, “Si”, risponde Renatino.

Un estratto che è bastato a scatenare la polemica sui social network, capitanata dallo scrittore e politico Christian Raimo e ripresa da tantissimi utenti, indignati davanti allo “schiavismo” elogiato all’interno della pubblicità. Come si fa infatti ad ascoltare a cuor leggero certe parole in un periodo storico in cui i diritti dei lavoratori sembrano alle volte essere inesistenti? In un Paese in cui la disoccupazione (giovanile e non) è ancora alle stelle e costringe moltissimi ad accontentarsi di lavori dequalificanti, una frase del genere pesa certamente come un macigno.
E nessuno mette in dubbio il fatto che si tratti “solo di una pubblicità”, che l’idea di una persona che ama lavorare senza sosta voglia incarnare quella di un’azienda attenta ai dettagli, attiva 24 ore su 24 pur di garantire l’ottima qualità del prodotto, peccato che il contesto sia nettamente errato: Renatino è un uomo in carne e ossa e, così come ci viene presentato, sembra effettivamente essere legato all’azienda a vita, come se fosse il suo unico scopo e come se, di conseguenza, lavorare fosse l’unico scopo dell’esistenza di ognuno di noi, l’unica cosa che ci rende felici.

Per scrupolo e per farvi un’idea più precisa dello spot in questione vale la pena vedere i vari spezzoni de Gli Amigos da cui, come detto sopra, lo spot è tratto. Un esercizio semplice per capire la logica dei tagli nell’ambito cinematografico e pubblicitario, se volete.
Ad acuire la polemica, in ogni caso, la presenza di un noto e amato attore italiano, Stefano Fresi, che si è ritrovato travolto dalla bufera che ha sconquassato i social. A tal proposito l’attore romano ha deciso di condividere sul suo profilo Instagram un video, in cui tenta di spiegare il suo punto di vista. Ve lo riportiamo di seguito!

 

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“È un messaggio pubblicitario che serve allo sceneggiatore per magnificare il prodotto. Non capisco perché si debba reagire così davanti a un’opera di finzione. Può non piacere ma non fatene un tema di politica, di lotta di classe, di lavoro, di diritto dei lavoratori, non è un documentario”.

L’attore ha poi detto la sua anche in merito a una frase giuntagli da un utente, secondo il quale chi fa pubblicità “è senza soldi o senza vergogna”. Su questo punto ha tirato in ballo nomi altisonanti di attori che hanno fatto pubblicità, da Ferruccio Amendola e Gigi Proietti a George Clooney, Harrison Ford, Charlize Theron. “Sono persone che hanno fatto il loro lavoro” – ha detto Fresi – “non ci trovo niente di disonorevole. Tutti i lavori sono fatti per avere uno stipendio e vivere. E invece ho ricevuto parole inutilmente cattive e scortesi”.