Pedro Almodóvar contro Will Smith: “Non si difende la famiglia con gli schiaffi”
"Il diavolo non esiste": così Pedro Almodóvar critica l'atteggiamento di Will Smith agli Oscar e accusa il suo discorso "da predicatore"
Avrà mai fine la questione legata allo schiaffo di Will Smith? Difficile a dirlo ma, stando a quanto sia ancora chiacchierato il violento gesto a distanza di giorni, sembra che la questione si protrarrà ancora parecchio (senza contare che l’Academy ha iniziato la sua indagine solo recentemente ndr). Dovremo rassegnarci a leggere le opinioni sull’alterco tra Smith e Chris Rock ancora per un po’. Tra gli ultimi a dire la propria sulla questione c’è il regista spagnolo Pedro Almodóvar, presente alla cerimonia grazie alla sua ultima pellicola, Madres paralelas.
“Ciò che ho visto e sentito mi ha disgustato”, così il regista ha descritto quello che, senza dubbio, è uno dei momenti più famigerati nella storia dei Premi Oscar. Pedro Almodóvar ha anche parlato del discorso di accettazione dell’Oscar come miglior attore protagonista di Will Smith: “Un discorso che sembrava più quello di un predicatore. Non si difende né si protegge la famiglia con le sberle, e no, il diavolo non approfitta dei tuoi momenti clou per farli suoi”. L’attore fa riferimento alle parole con cui Denzel Washington ha cercato di placare Will Smith dopo l’attacco: “Nel tuo momento più alto, stai attento. È allora che il diavolo viene a prenderti”. Almodóvar ha qualificato la sua visione dell’incidente e la reazione di molti commentatori sui social network in questo modo:
Il diavolo non esiste. È un discorso fondamentalista che non avremmo dovuto sentire né vedere. Alcuni apprezzano che sia stato l’unico vero momento della cerimonia, si riferiscono a quel mostro senza volto che sono i social . Per loro, avidi di carogne, è stato senza dubbio il grande momento della serata. Mi rifiuto di lasciare che quell’episodio segni l’intera cerimonia. Ho preso parte a una cerimonia in cui sono successe molte altre cose, sicuramente di maggiore interesse. Drive My Car ha vinto e per me è, senza discussione, il miglior film dell’anno. E anche il documentario Summer di Soul, il mio preferito.