Pinocchio: Ewan McGregor sarà il Grillo Parlante nel film di Guillermo del Toro
Il Pinocchio di Guillermo del Toro sarà ambientato in Italia negli anni '30, un momento storico particolarmente denso e un momento in cui il fascismo era in ascesa.
Come annunciato qualche anno fa, Guillermo del Toro dirigerà un film d’animazione di Pinocchio in stop-motion
Il film d’animazione di Pinocchio, girato con la tecnica dello stop-motion, è un progetto di passione che Guillermo del Toro coltivava da molto tempo e che finalmente prenderà vita nel prossimo futuro. Del Toro scriverà, produrrà e dirigerà una nuova versione della classica storia per bambini su un burattino che vuole diventare un bambino vero, basata sui disegni di Gris Grimly.
Ewan McGregor, in un’intervista con ACE Universe (via Fandom), ha rivelato che sarà la voce del personaggio di Jiminy Cricket, la coscienza di Pinocchio che viene proiettata come un Grillo Parlante.
“Interpreterò il Grillo Parlante nella versione di Pinocchio di Guillermo del Toro“, ha esclamato. “Su cui avevo iniziato a lavorare prima di partire per New York, quindi qualche parte è stata registrata. E, naturalmente, è animato in stop-motion, quindi ci vorrà molto tempo per girare quel film. Ma la mia prima parte, in cui registro il suo dialogo, è quasi finita. Potrebbe esserci o meno un brano che deve essere registrato. Non sono sicuro di essere libero di parlarne. “
Guillermo del Toro spiega come il suo film sarà diverso
Il film sarà ambientato in Italia negli anni ’30, un momento storico particolarmente denso e un momento in cui il fascismo era in ascesa e Benito Mussolini stava consolidando il controllo del paese. Del Toro lo ha confrontato con Frankenstein nelle precedenti interviste:
Per me Pinocchio è molto simile a Frankenstein, è una grande tela bianca sulla quale si può proiettare ciò che è il mondo e ciò che è l’essere umano. È una cosa molto interessante per una storia, è una cosa che mi attrae molto perché, a livello tematico – ma non voglio spoilerare i segreti del mio film – sarà qualcosa che è presente in tutti i miei lavori, il che è una scelta. Questo è un tema che mi sta molto a cuore. Penso che le versioni precedenti della storia, e quella di Collodi in particolare, siano molto repressive. È essenzialmente una favola molto brutale su cosa sia la disobbedienza come peccato. Io invece credo che la disobbedienza sia l’inizio della scoperta della propria volontà, e quindi l’inizio della scelta. Penso che ci sia qualcosa di estremamente interessante nel dipingere la disobbedienza come una virtù o come l’inizio di una virtù.”