Piper Laurie è morta: addio alla star di Hustler e Carrie

Piper Laurie è un volto celebre del cinema classico, la star di Carrie si è spenta a 91 anni.

Piper Laurie è uno dei volti del grande cinema, una delle attrici più iconiche grazie alle sue interpretazioni in film come The Hustler (Lo Spaccone) al fianco di Paul Newman, mentre i fan del genere horror la conoscono per la sua indimenticabile performance in Carrie – Lo Sguardo di Satana. Infine, ha partecipato anche a film importanti come Figli di un Dio Minore, in cui interpreta la madre di Marlee Matlin. La sua stella, purtroppo, si è spenta nella giornata di domenica 15 ottobre 2023 quando è stata trovata senza vita nella sua casa di Los Angeles.

A confermare la sua morte è la portavoce Marion Rosenberg che ha raccontato la difficoltà degli ultimi mesi della star. La Rosenberg, infatti, sostiene che la Laurie non stesse bene già da un po’ di tempo e le sue condizioni di salute si sarebbero aggravate negli ultimi giorni fino al momento finale: al momento della sua morte, l’attrice aveva 91 anni.

Piper Laurie è morta: addio all’indimenticabile attrice americana interprete di tanti ruoli iconici

La carriera di Laurie è stata incredibilmente brillante, di successo, con una lunga lista di nomination e la vittoria di altrettanti premi. Le nomination agli Emmy sono state ben nove, con una vittoria del premio come Miglior Attrice. Il volto di Piper è stato scoperto ed amato anche da un grande regista, David Lynch, che l’ha fatta apparire nel suo capolavoro Twin Peaks. Proprio per la sua performance in questa serie leggendaria, la star è stata nominata agli Emmy ben due volte.

Nel 2011 ha scritto il memoir Learning to Live Out Loud in cui racconta di aver perso la verginità a 18 anni con il 39enne Ronald Reagan sul set del suo primo film Louise del 1950. Tra i titoli che appaiono sotto il suo nome vediamo: Francis Goes to the Races (1951), Has Anybody Seen My Gal (1952) in cui ha condiviso lo schermo con Rock Hudson, No Room for the Groom (1952) con Tony Curtis, The Mississippi Gambler (1953) e Ain’t Misbehavin’ (1955). Dopo, inizia a ritirarsi per lunghi periodi dallo schermo e torna solo per ruoli importanti, lontani dai ruoli leggeri ma ispidi della gioventù. L’emblema del suo ultimo periodo di attività è proprio Carrie sotto la direzione di Brian De Palma.