Biografilm 2016 – Porno & Libertà: recensione
Dopo essere stato presentato all’International Film Festival Rotterdam, sbarca anche al Biografilm 2016 Porno & Libertà (Porn to Be Free per il mercato internazionale), il documentario di Carmine Amoroso sulla rivoluzione sessuale e sull’esplosione della pornografia in Italia, in gran parte finanziato tramite crowdfunding. Attraverso interviste a intellettuali come Giampiero Mughini e Judith Malina e celebrità dell’hard come Lasse Braun, Riccardo Schicchi e Ilona Staller, Porno & Libertà traccia con incisività e dovizia di particolari il percorso che ha portato la pornografia a liberarsi dalla clandestinità e illegalità in cui versava in quasi tutto il mondo per diventare un fenomeno culturale e una forma artistica ed espressiva ormai universalmente riconosciuta e accettata. Fra le varie interviste, nel documentario è presente anche un pensiero del leader del Partito Radicale Marco Pannella, paladino delle battaglie civili scomparso recentemente.
Porno & Libertà: un ritratto fedele e appassionato della nascita della pornografia in Italia e del suo contesto socio-culturale
Porno & Libertà ci fa compiere un salto indietro nel tempo di circa 50 anni, trasportandoci in una situazione che vista oggi ci appare quasi grottesca, in cui chi veniva sorpreso in possesso di una rivista pornografica nel migliore dei casi veniva considerato un deviato mentale, e nel peggiore rischiava seriamente il carcere. A rompere questo velo di ipocrisia e falsità fu la Danimarca, che nel 1969 legalizzò la diffusione di immagini di sesso esplicito, aprendo così la strada a tutte le altre nazioni del mondo, fra cui, ovviamente, l’Italia. Carmine Amoroso riproduce il quadro socio-culturale prima ancora che artistico di quegli anni, addentrandosi nel contesto storico e morale dell’Italia del tempo, stretta fra la morsa dell’opprimente Vaticano e della puritana sinistra di allora, ma al tempo stesso stimolata alla rivendicazione dei propri diritti e dei propri desideri dal Sessantotto e dai suoi strascichi. Le immagini di repertorio scelte dal regista delineano il cambiamento vissuto dalla pornografia in Italia, tracciando un percorso che parte dalle prime foto hard diffuse sulle riviste specializzate per arrivare alla deflagrazione di una vera e propria industria di film porno, rappresentata nel documentario da due dei suoi più importanti pionieri, ovvero i prematuramente deceduti Lasse Braun e Riccardo Schicchi, e la donna che prima di ogni altra diventò l’icona dell’eros e della libertà sessuale nel nostro Paese, cioè Ilona Staller, conosciuta anche con il nome d’arte Cicciolina.
Dalle parole e dai ricordi dei protagonisti dell’esplosione della pornografia in Italia percepiamo il coraggio e l’ostinazione con cui essi hanno lottato per la propria emancipazione sessuale e sociale, subendo censure, arresti e le più disparate azioni legali. Non manca però, soprattutto nell’ultima parte, un velo di malinconia per il porno degli ultimi anni, che, anche grazie alla crescita esponenziale di filmati hard amatoriali e non liberamente scaricabili e visionabili in rete, è diventato sempre più una forma d’intrattenimento usa e getta, e perciò lontano dall’idea di forma d’arte anarchica e rivoluzionaria che l’aveva connotato nei suoi primi anni di vita. Carmine Amoroso è abile a non banalizzare l’argomento trattato, variando continuamente gli intervistati e allargando il discorso a persone esterne al mondo del porno, come gli intellettuali Giampiero Mughini e Judith Malina e il politico Marco Pannella, che con i loro interventi aiutano lo spettatore a contestualizzare la pornografia all’interno di un panorama più ampio di lotta contro la censura e il conformismo, aprendo anche il terreno a riflessioni interessanti e tutt’altro che banali sul femminismo e sull’orgoglio della propria sessualità da parte delle donne. A tal proposito assume un valore sociale e culturale non indifferente la testimonianza di Giuliana Gamba, che solo di recente ha potuto ammettere di avere diretto e sceneggiato diverse pellicole pornografiche, caso più unico che raro all’interno di un panorama che nei ruoli di comando ha sempre privilegiato figure maschili.
Porno & Libertà punta i fari su un genere della nostra cultura audiovisiva troppo spesso sottovalutato e ridicolizzato, che invece diventa una cartina di tornasole per comprendere pienamente i progressi che sono stati fatti negli ultimi anni dal punto di vista della libertà d’espressione sessuale e anche un monito per continuare a lottare e a fare in modo che questi sforzi non vengano vanificati. Sarebbe stato interessante ascoltare le considerazioni di altri esponenti del mondo del porno italiano a cavallo fra gli anni ’90 e 2000, ma il documentario centra comunque con pochi soldi e tanta passione l’obiettivo di raccontare un mondo solo apparentemente incentrato sulla lussuria e sulla trasgressione, ma in realtà fatto anche di tanto amore per l’arte, per se stessi e per gli altri. Porno & Libertà arriva al cinema dal 24 giugno, distribuito da I Wonder Pictures.