Quarto potere torna al cinema: perché non lasciarsi sfuggire l’occasione di rivedere un film sempre più attuale
A più di 80 anni dall’uscita, Quarto potere di Orson Welles rimane un film di straordinaria attualità. Ecco perché è un capolavoro senza tempo!
Torna nelle sale italiane Quarto potere (Citizen Kane), il film cult diretto da Orson Welles che uscì negli Stati Uniti nel 1941 e in Italia nel dopoguerra. Dopo l’uscita nei cinema italiani a marzo 2024 e l’ottimo successo di pubblico arriva nuovamente in sala in versione originale sottotitolata dal 10 ottobre, in occasione dell’anniversario della morte di Orson Welles.
Diretto, co-sceneggiato e interpretato da Orson Welles, è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Fin dalla sua uscita, il film ha suscitato l’attenzione del pubblico e della critica, grazie alla sua narrazione innovativa, alle tecniche visive rivoluzionarie e alla profondità dei suoi temi. A più di 80 anni dall’uscita, Quarto potere è un film di straordinaria attualità, in un momento storico in cui la riflessione sul potere dei media – social e tradizionali – si fa sempre più urgente.
Il film racconta la vita di Charles Foster Kane, un magnate della stampa ispirato alla figura reale di William Randolph Hearst, uno degli uomini più potenti del giornalismo americano all’inizio del XX secolo. La storia si sviluppa a partire dalla misteriosa parola pronunciata da Kane in punto di morte, “Rosebud”, che spinge un gruppo di giornalisti a investigare sul significato di quel termine e, di conseguenza, sulla vita dell’uomo. Si scoprirà che Rosebud è il simbolo dell’irrecuperabile perdita dell’innocenza e dell’inutilità della ricerca del successo materiale a scapito dei legami affettivi. Un potente monito sul prezzo che si paga quando si sacrificano i valori personali per il potere.
Attraverso una serie di flashback e interviste a persone che lo hanno conosciuto, viene dipinta la complessa figura di Kane: un giovane idealista che costruisce un impero mediatico, ma che alla fine della sua vita si ritrova solo, disilluso e incapace di colmare il vuoto affettivo lasciato dalle sue scelte.
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Quarto potere: un capolavoro senza tempo
Una delle ragioni per cui Quarto potere è celebrato ancora oggi risiede nelle sue audaci innovazioni tecniche. Orson Welles, al suo debutto alla regia cinematografica, sperimentò con una serie di tecniche che avrebbero cambiato il linguaggio visivo del cinema. Tra queste, l’uso del deep focus, che permetteva di mantenere a fuoco sia il primo piano che lo sfondo, creando un effetto di profondità mai visto prima. Inoltre, Welles utilizzò angolazioni della macchina da presa inusuali, come il cosiddetto low-angle shot, che riprendeva i personaggi dal basso, conferendo loro un aspetto imponente e dominante. La collaborazione con il direttore della fotografia Gregg Toland fu cruciale per queste innovazioni visive.
Anche l’uso creativo del montaggio fu determinante. La narrazione non lineare, composta da flashback e punti di vista differenti, influenzò profondamente il cinema successivo, anticipando tecniche che sarebbero state poi ampiamente adottate. L’uso delle ombre e dell’illuminazione chiaroscurale diede al film un’atmosfera quasi espressionista, ricordando i capolavori del cinema tedesco degli anni ’20.
Quando Quarto potere uscì nelle sale, fu immediatamente considerato un’opera controversa. La figura di Kane, palesemente ispirata a Hearst, suscitò l’ira del magnate della stampa, che cercò in tutti i modi di bloccare la distribuzione del film e screditarlo attraverso i suoi giornali. Nonostante questo, la pellicola ottenne nove nomination agli Oscar, vincendo quello per la miglior sceneggiatura originale. Col passare del tempo, Quarto potere ha consolidato il suo status di capolavoro. È stato ripetutamente citato come il miglior film di tutti i tempi in sondaggi condotti da critici cinematografici e registi, ed è stato una fonte d’ispirazione per generazioni di cineasti, da Stanley Kubrick a Martin Scorsese.
L’eredità del cinema di Orson Welles
L’influenza di Quarto potere sulla storia del cinema è incommensurabile. Non solo ha ridefinito le tecniche di regia e montaggio, ma ha anche aperto nuove strade nella narrazione cinematografica, mescolando realismo e simbolismo in modo innovativo. La sua critica al potere dei media e la riflessione sul rapporto tra successo e solitudine sono ancora estremamente attuali.
Orson Welles, con questo film, ha dimostrato che il cinema può essere un’arte complessa e profonda, in grado di esplorare l’animo umano e la società con uno sguardo critico e poetico allo stesso tempo. Nonostante siano passati oltre ottant’anni dalla sua uscita, Quarto potere continua a essere studiato e amato, un’opera che resiste alla prova del tempo e che rimane un punto di riferimento fondamentale per chiunque si avvicini alla settima arte. Quarto potere non è solo un film, ma una riflessione senza tempo sull’essenza del potere, della perdita e della solitudine, che continua a parlare alle generazioni moderne con la stessa intensità con cui lo fece nel 1941.