Quentin Tarantino incontra i fan a Milano, ma qualcuno resta deluso [VIDEO]
Poche parole e tante copie da firmare per la presentazione milanese del nuovo libro scritto da Quentin Tarantino, Cinema Speculation. Tuttavia, Tarantintino resta sempre un grande, anche quando è di poche parole!
Venerdì 7 aprile 2023, una Milano in fermento si è riversata davanti all’ingresso della Libreria Mondadori di piazza Duomo, pronta ad accogliere uno dei più grandi divi del cinema odierno: Quentin Tarantino. Dopo la conferenza tenutasi giovedì al Teatro Grande di Brescia, il regista di Pulp Fiction e Kill Bill è arrivato nel capoluogo lombardo per la presentazione del suo nuovo libro, Cinema Speculation, un memoir redatto in forma di saggio critico ed edito in Italia per La nave di Teseo da Elisabetta Sgarbi, che ha organizzato l’evento in occasione della XXIV edizione de La Milanesiana, la rassegna itinerante da lei stessa ideata, dedicata a diverse forme d’arte.
Tarantino a Milano: tanto fermento ma poche parole
Le oltre 500 persone distribuitesi lungo la passerella allestita all’esterno della libreria hanno atteso trepidanti l’arrivo della grande star hollywoodiana, mentre i pochi fortunati che sono riusciti ad ottenere un pass, insieme agli addetti stampa, lo hanno atteso all’interno della piccola sala Mondadori dedicata agli incontri. L’arrivo di Tarantino, con tanto di mascherina e un po’ di ritardo rispetto alle previsioni, ha dato il via all’evento che ha, sì, soddisfatto le aspettative di un pubblico giunto nell’affollata piazza milanese per ottenere una foto e un’autografo ma, al contempo, ha anche deluso chi, tra accaniti fan e addetti ai lavori, si aspettava qualche parola in più dal famigerato regista.
Come introduzione non si sono fatti attendere gli elogi di Elisabetta Sgarbi la quale, dopo aver ricordato il loro primo incontro nel 1995, presso il festival di Taormina diretto da Enrico Ghezzi, e dopo aver riportato le parole del critico Alberto Pezzotta, traduttore di Cinema Speculation, che definisce i grandi artisti come coloro che “non copiano, ma rubano per creare qualcosa di nuovo”, lo ha insignito con il Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana. La parola è poi passata al romanziere e saggista Antonio Monda che, citando Hemingway, ha definito il cinema tarantiniano come “la grazia sotto pressione” e, successivamente, ha voluto confermare i rumors riguardo al prossimo film diretto dal regista che, a quanto egli afferma, sarà il suo ultimo.
La delusione arriva nel momento in cui la parola viene passata all’attesissimo ospite il quale, nell’imbarazzo generale, dichiara di essere pronto per firmare le copie del suo libro ma non per parlare, dimostrando un evidente fraintendimento tra il suo entourage, la stampa e gli organizzatori dell’evento, annunciato, oltre che come un semplice firma copie, come un dialogo tra Monda e lo stesso Tarantino. Il regista è poi apparso disponibile nel trattenersi a dispensare autografi, saluti e strette di mano a tutti i seguaci rimasti diverse ore in attesa di poter vedere da vicino il loro idolo ma è, invece, rimasto con l’amaro in bocca chi si aspettava un po’ di speculazione cinematografica dal vivo, da parte di uno dei cineasti più eccentrici dell’era moderna.
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