Quentin Tarantino sugli Oscar: “Mi sono sentito derubato. Il mio lavoro era oggettivamente migliore”
Il regista di Pulp Fiction è stato ingiustamente trascurato dall'Academy, ricevendo solo due premi nel corso della sua carriera.
L’ascesa di Quentin Tarantino nel panorama cinematografico degli anni ’90 è stata rapida e travolgente. Con i suoi primi due film, Le iene (1992) e Pulp Fiction (1994), ha infranto le regole di Hollywood, imponendosi subito come una delle voci più originali e provocatorie del cinema contemporaneo. Il suo stile inconfondibile, fatto di dialoghi taglienti, narrazione non lineare e un’estetica visiva unica, ha rivoluzionato il modo di raccontare storie sul grande schermo, ispirando un’intera generazione di registi.
Nel corso degli anni, Tarantino ha consolidato la sua fama con titoli come Bastardi senza gloria (2009), Django Unchained (2012) e C’era una volta a… Hollywood (2019). Ogni sua nuova uscita è diventata un vero e proprio evento, capace di attirare l’attenzione globale e incassare milioni al botteghino, senza mai compromettere la sua visione artistica. Eppure, nonostante il grande successo di pubblico e critica, il suo rapporto con l’Academy è rimasto piuttosto tiepido.

Tarantino ha vinto solo due Oscar, entrambi per la Miglior sceneggiatura originale (Pulp Fiction e Django Unchained), mentre il premio per la Miglior regia gli è sempre sfuggito. Anche i suoi film candidati a Miglior film – Pulp Fiction, Bastardi senza gloria, Django Unchained e C’era una volta a… Hollywood – non sono mai riusciti a conquistare l’ambita statuetta, lasciando perplessi sia i fan che i critici. Questo distacco dall’Academy è ancora più evidente se si considera che i film di Tarantino hanno ottenuto riconoscimenti importanti in altri festival, come la Palma d’oro a Cannes per Pulp Fiction. Un’ingiustizia che ha contribuito a rafforzare la sua frustrazione verso il cinema contemporaneo, portandolo a dichiarare che “il 2019 è stato l’ultimo grande anno per il cinema”.
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Tarantino stesso ha commentato questa situazione, soffermandosi in particolare sull’82ª edizione degli Oscar, in cui Bastardi senza gloria era in gara: “Avevamo una possibilità, ma tutti sapevamo che Catherine Bigelow avrebbe vinto per The Hurt Locker. Mi è dispiaciuto molto perdere il premio per la miglior sceneggiatura originale, andato a Mark Boal. Nulla contro di lui, ci siamo parlati molto durante l’intera stagione, ma la mia sceneggiatura era oggettivamente migliore. Mi sono sentito derubato.”
Il regista ha poi raccontato un aneddoto legato alla candidatura di Django Unchained qualche anno dopo, quando Boal era nuovamente in lizza con Zero Dark Thirty: “L’ho incontrato nella hall del Kodak Theatre e gli ho detto: ‘Stavolta non ti alzerai nemmeno dal tuo posto. Se ti alzi, è meglio che tu stia andando in bagno, perché quel premio non sarà tuo. Non ho intenzione di competere con nessun altro, tranne te.’” Un’affermazione che racchiude perfettamente l’essenza di Tarantino: schietto, competitivo e sempre fedele alla propria visione del cinema.