Rapimento e riscatto – Russell Crowe e quella scena in cui rischiò davvero di morire: “una delle cose più stupide che io abbia fatto”
La storia dell'incidente sul set di Russell Crowe, mentre stava girando il film Rapimento e riscatto.
Russell Crowe ha sempre ammesso di voler evitare qualsiasi tipo di film in cui ci sono acrobazie cinematografiche, soprattutto dopo i colpi dolorosi subiti sul set quando era più giovane. Proprio in merito agli incidenti sul set, in un’intervista Russell Crowe ha ricordato quello accaduto durante la produzione di Rapimento e riscatto (Proof of life) del 2000, che quasi gli è costato la vita.
“Probabilmente una delle cose più stupide che abbia mai fatto” ha rivelato l’attore. “Proprio a inizio film c’è una sequenza in cui corro su questo elicottero, ci salto sopra e questo decolla. Io l’ho fatto davvero. Ho corso su e ho afferrato la cinghia prima che l’aereo decollasse. L’unica cosa che mi ha impedito di cadere è stata la mia buona presa sulla cinghia”.
L’attore ha rivelato che lui stesso ha scelto da incosciente di rinunciare al cavo di sicurezza e all’imbracatura. “Durante una delle riprese il regista ha detto al pilota di andare più forte, ma quando abbiamo virato sul campo di battaglia si è verificata un’esplosione. Ho avuto circa venti tagli sul viso e l’unica cosa che mi ha impedito di morire è stata la mia buona stretta sulla cinghia”.
Ovviamente Russell Crowe si è subito pentito delle sue acrobazie dopo le lesioni subite sul set di Rapimento e riscatto. Ha ammesso che ogni cicatrice che ha sul corpo deriva da vari incidenti avuti nel corso dei suoi decenni di lavoro al cinema. Ora però l’attore ha ridimensionato il lavoro acrobatico, proprio perché non è più giovane come una volta e non riesce ad affrontare incidenti o dolori come quando era più giovane. “Più invecchio, meno è fisicamente possibile. Ricordo quando ero un giovane ragazzo, facevo tutte le mie acrobazie e l’attore più anziano mi chiedeva perché lo facessi se c’erano gli stuntman. Ora che sono anche io un attore adulto, ho acquisito quella saggezza che mi mancava da giovane”.