Rebel Moon – The Director’s Cut: come e perché cambia il rating del film
Rebel Moon è l'ultimo, discussissimo film di Zack Snyder. Ecco come è cambiata nel tempo la direzione del film secondo i diversi rating!
Zack Snyder ha recentemente rivelato che i director’s cut dei suoi ultimi film, Rebel Moon – Chapter One: Chalice of Blood e Rebel Moon – Part Two: Curse of Forgiveness, inizialmente avevano ottenuto un rating NC-17 a causa di alcune scene particolarmente violente e disturbanti, specialmente quelle che coinvolgono il personaggio di Ed Skrein, Admiral Noble. Queste scene contenevano dettagli grafici che hanno portato al severo giudizio della censura. Snyder, sebbene fosse interessato a mantenere queste scene nella versione finale, ha dovuto confrontarsi con l’accordo iniziale stipulato con Netflix, che prevedeva un rating R.
Rebel Moon – The Director’s Cut, ecco come cambia il film rispetto all’originale
Durante un’intervista con CinemaBlend, Snyder ha spiegato come è arrivato alla decisione di ridurre il livello di violenza per ottenere il rating R richiesto da Netflix. Dopo alcune discussioni, Netflix ha insistito sul rispetto dell’accordo originario, costringendo il regista a tagliare diverse sequenze di violenza esplicita, inclusi colpi alla testa e dettagli grafici che avevano caratterizzato la versione originale. Snyder ha dichiarato che, nonostante le sue iniziali riserve, ha rispettato l’accordo con Netflix, consapevole dell’importanza di mantenere una coerenza con il pubblico previsto.
Le versioni estese di Rebel Moon promettono di offrire una maggiore profondità ai personaggi e un’ulteriore esplorazione del mondo narrativo creato da Snyder. Con durate rispettive di tre ore e 24 minuti per il primo capitolo e due ore e 53 minuti per il secondo, questi director’s cut potrebbero rappresentare un miglioramento significativo rispetto alle versioni originali, criticamente stroncate. Gli spettatori potranno godere delle nuove versioni su Netflix a partire dal 2 agosto, con la speranza che queste edizioni più lunghe e dettagliate riescano a redimere l’accoglienza iniziale poco entusiasta.