Recensione da letto – Lo Stagista inaspettato
Lei: Lo stagista inaspettato, il film che chi ha amato Taxi Driver non dovrebbe MAI guardare
Lui: spettatore profondamente disgustato dopo aver assistito alla caduta di uno dei suoi miti
– …E così, Ben e Jules si trovano insieme a fare esercizi nel parco! E tutto finisce per il meglio e il mondo è un posto felice…
– …
– Ma che fai? Piangi? Oh, tesoro… Ti sei commosso, lo sapevo…
– Macchè commosso, Lo stagista inaspettato! Non mi sono commosso quando ho visto morire la madre di Bambi: ti pare che mi faccio commuovere da una vagonata di stereotipi come te?
– Va-vagonata di stereotipi? Io?
– Eh, direi! C’è un limite alla quantità di luoghi comuni che puoi propinare al pubblico. Insomma, lo stagista anziano che diventa punto di riferimento, la donna in carriera iper-stressata che trova rilassante la sua compagnia, tutte le gag costruite sulla differenza di età… C’è almeno un dettaglio della tua trama che non sia evidente fin dal trailer?
– Oh, senti! Sono una commedia leggera, cosa pretendi? Nancy Meyers non dirige drammi esistenziali!
– Hai ragione, Nancy Meyers ha diretto È complicato, Tutto può succedere e What Women Want: commedie leggere, ben scritte e ben interpretate. Tu invece sei un film in cui le cose accadono senza un vero motivo, in cui la coerenza è sacrificata in favore di una mezza dozzina di scenette di una prevedibilità quasi dolorosa e di un finale buonista. E la regia ci va dietro.
– Mpf. D’accordo, può darsi che la mia trama non brilli di originalità… Mi concederai che ho un cast d’eccezione, no?
– È per questo che sto piangendo, scema.
– Eh?
– Qualcuno deve spiegarmi qual è il problema di Robert De Niro. Ha problemi economici? Ha cinquanta nipoti da mantenere? Deve mantenere da solo tutta la famiglia? O magari invece registi e produttori, consci di avere per le mani una sceneggiatura insulsa, lo implorano di recitare nel loro film. Perché sanno che con un film interpretato da De Niro qualcosa si metteranno in tasca sicuramente. O forse è lui che non sta bene a casa? Ha problemi con la moglie? Scorsese non lo chiama più?
– Sei crudele…
– Tu sei crudele, Lo stagista inaspettato. Perché Robert De Niro è un attore immenso. È uno dei più grandi di sempre, ha contribuito a plasmare il cinema come lo conosciamo. Se penso a tutti i bei momenti che ho passato davanti a un film, per un buon trenta per cento penso alla sua faccia. Poi me lo ritrovo in porcherie tossiche come Capodanno a New York. O Ti presento i miei. O Manuale d’amore 3!
– Eh, certo! Secondo te un attore di settant’anni non ha il diritto di cercare ruoli leggeri?
– Assolutamente no. Io non chiedo che De Niro ci regali un Jake La Motta o un Rupert Pupkin ogni due anni. Ma, tranne poche eccezioni, negli ultimi dieci anni ha interpretato la caricatura di se stesso, e non me lo spiego.
– Avrai qualcosa da dire anche su Anne Hathaway, immagino…
– Sarai d’accordo che con te la carriera di Anne Hathaway ha fatto un passo indietro di un paio d’anni…
– Sei un bruto. Sei venuto con me solo perchè c’erano De Niro e Hathaway!
– Assolutamente sì, Lo stagista inaspettato. Se non fosse stato per loro, a te non mi sarei neanche avvicinato. Anzi: se non fosse stato per loro, saresti stato un flop colossale.
– Bastardo!
– Sì, sì… Ma adesso rivestiti e levati di torno. Mi sparo Mean Streets, Quei Bravi Ragazzi e Cape Fear, che forse riesco a smettere di piangere.