FFF2016: recensione di Phantom Boy, il film vincitore
Dopo aver riscosso ampi consensi alla sua presentazione al TFF33, Phantom Boy ha conquistato anche pubblico e critica di Bologna, aggiudicandosi il Platinum Grand Prize del diciottesimo Future Film Festival. Il film diretto da Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol (già autori del fortunato Un gatto a Parigi) stupisce per la semplicità e la delicatezza con cui affronta temi importanti come la malattia e l’isolamento, candidandosi a un ruolo importante in questa stagione cinematografica e a un possibile inserimento nella cinquina dei candidati all’Oscar come miglior film d’animazione.
Il toccante e delicato volo di Phantom Boy
Phantom Boy racconta la storia dell’incontro a New York fra Leo, bambino di undici anni malato di leucemia, e Alex, poliziotto di talento e dal grande spirito di iniziativa continuamente mortificato dal proprio capo. Una sera Alex viene ferito gravemente da un misterioso malvivente sfigurato a cui stava dando la caccia, finendo per ritrovarsi immobilizzato su una sedia a rotelle e ricoverato nello stesso ospedale in cui si trova Leo. Qui apprende che il bambino ha un potere speciale, ovvero quello di potere staccarsi dal proprio corpo e volare indisturbato per la città. Fra bambino e poliziotto nasce così una bella amicizia, che li porta a collaborare (insieme alla curiosa giornalista Mary) per fermare il pericoloso malvivente che ha ferito Alex, intenzionato a mettere in ginocchio New York attraverso un virus informatico.
Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol convincono con una storia leggera ma non banale, impreziosita da una grafica spigolosa realizzata in gran parte a mano e da animazioni essenziali ma decisamente funzionali al racconto. I due registi francesi realizzano un’opera fresca e asciutta, che non inventa nulla ma che rielabora abilmente generi diversi e parte della cultura pop delle ultime decadi, spaziando dal noir ai cinecomic (il Phantom Boy che sorvola indisturbato i grattacieli di New York o il villain che ricorda da vicino il Joker), dal poliziesco al fantastico, condendo il tutto con alcune citazioni che faranno la gioia dei cinefili e dei seriofili più incalliti, come quelle a Gremlins, Manhattan o al mitico Bada Bing de I Soprano. Ad affascinare è però soprattutto il particolare rapporto che si instaura fra i due protagonisti Leo e Alex, accomunati da una situazione di isolamento e frustrazione che nasce dalla malattia per il ragazzo e dal sentirsi continuamente ridimensionato e umiliato dal proprio capo per quanto riguarda il poliziotto. Il motore della vicenda diventa così il particolare potere di Leo, che gli permette sia di estraniarsi dalla realtà e guardarla in terza persona, sia di aiutare il suo nuovo amico, diventando i suoi occhi e le sue gambe nella caccia a un nemico pericoloso e imprevedibile. I due si incontrano, si cercano e si completano a vicenda, trovando l’uno nell’altro il supporto per riscattarsi da un’esistenza che gli ha dato meno di quanto avrebbero meritato e godendo anche del fondamentale apporto della giornalista Mary (doppiata in originale da Audrey Tautou) nella caccia al villain del film. Menzione particolare la merita proprio il principale antagonista del film, debitore dei fumetti americani per i modi di parlare, agire e pensare, ma caratterizzato in modo da risultare al tempo stesso credibile e affascinante, con un gioco di spigoli e colori che lo fa sembrare uscito da un’opera di Picasso. Le buone prove di tutti i doppiatori e le coinvolgenti musiche di Serge Besset completano perfettamente un’opera adatta sia ai bambini che a un pubblico più adulto, che con grazia e delicatezza racconta una storia che scalda il cuore e fa riflettere, velata da una leggera patina di malinconia ma tenuta insieme da un filo fatto di ottimismo e buoni sentimenti che non la rende mai davvero cupa o disturbante.
Phantom Boy dimostra una volta di più la vitalità del cinema d’animazione anche al di fuori delle dominanti Disney, Pixar e Dreamworks, affascinando grandi e piccini con una toccante storia di amicizia e solidarietà. Il volo di Leo sopra i grattacieli di New York ci invita a non arrenderci e a lottare contro le avversità della vita e ci ricorda di guardare sempre le cose con una prospettiva diversa, affidandoci se necessario anche alle ali della nostra immaginazione. Phantom Boy arriverà prossimamente nelle sale italiane, distribuito dalla P.F.A. Films.