L’avete riconosciuto? È il re della fantascienza, ha vissuto il dramma della perdita di due fratelli e si è recentemente dedicato alla moda
La fantascienza è il genere che più gli appartiene, ma in pochi dispongono della sua duttilità.
Tanti opere da lui dirette sono diventate dei cult imperdibili
In ben due occasioni ha pianto la scomparsa di un fratello: nel 1980 il primogenito se n’è andato Frank, per un cancro alla pelle, nel 2012 il più piccolo, Tony, anch’egli regista, si è tolto la vita dopo una lunga battaglia, sempre con un tumore. Una sofferta vita familiare a cui ha fatto da contrappeso il successo personale riscosso dietro la macchina da presa, sbancando i box office e ricevendo vari riconoscimenti, tra cui delle nomination all’Oscar per Thelma e Louise, Il Gladiatore e Black Hawk Down. Senza dimenticare il doppio Golden Globe messo in bacheca grazie a Sopravvissuto – The Martian. Nato nella città inglese di South Shield il 30 novembre 1937, Ridley Scott ha, insomma, regalato tante gemme memorabile durante la sua illustre carriera.
Tra i tratti più caratteristici delle sue produzioni è doveroso ricordare la cura maniacale delle immagini e la duttilità, anche se il genere a cui viene maggiormente associato è quello della fantascienza, autore di lungometraggi entrati nel mito, da Alien a Blade Runner fino al già menzionato Sopravvissuto – The Martian.
I fan di Ridley Scott, però, rivendicheranno – a ragione – la capacità di adattarsi continuamente a differenti contesti, come il thriller drammatico (Nessuna verità), il mafiamovie (American Gangster), la commedia (Il genio della truffa) e gli storici d’azione (Le crociate – Kingdom of Heaven, I duellanti, Robin Hood e lo stesso Il gladiatore).
Fin da quando frequentava le scuole superiori Ridley Scott ha mostrato una spiccata sensibilità artistica, coltivata pure nelle vesti di scenografo e di direttore di spot pubblicitari.
Recentemente, le storie di cronaca italiana gli hanno acceso la curiosità: risalgono al 2017 le riprese di Tutti i soldi del mondo, fondato sul rapimento del giovane imprenditore John Paul Getty III, avvenuto a Roma nel 1973 da parte di alcuni esponenti della ‘ndrangheta. Nel 2021 si è, invece, occupato di House of Gucci, pellicola incentrata sulla vita di Maurizio Gucci, ucciso nel 1995 su ordine dell’ex moglie Patrizia Reggiani.