Per Robert Downey Jr. le accuse di Tarantino sono solo “una perdita di tempo”
La star di Iron Man condivide i suoi pensieri sulle critiche di Quentin Tarantino ai film Marvel, definendole una "perdita di tempo".
Dopo Samuel L. Jackson, ora è il turno della star di Iron Man Robert Downey Jr. rispondere alle controverse affermazioni di Quentin Tarantino sull’universo cinematografico Marvel e sui suoi protagonisti. Per il regista premio Oscar questa che stiamo vivendo è una delle epoche peggiori di Hollywood, in cui contano solamente i cinecomics e gli eroi.
Tarantino ha parlato della “marvelizzazione” di Hollywood guidata dalle grandi IP piuttosto che dalle grandi star del grande schermo. Secondo il regista di Pulp Fiction, inoltre, il successo dei film Marvel dipende solamente dai suoi personaggi e non dagli attori che li interpretano. “Ci sono tutti questi attori che sono diventati famosi interpretando questi personaggi, ma non sono stelle del cinema, giusto?”
Anche Iron Man risponde alle critiche di Quentin Tarantino! Per Robert Downey Jr. sono una “perdita di tempo”
Durante un’intervista con Deadline a Robert Downey Jr. è stato chiesto di condividere il suo pensiero sui recenti commenti di Tarantino ai film Marvel e sui film dei supereroi. “Penso che, dal punto di vista creativo, sia una perdita di tempo essere in guerra tra di noi“, ha risposto la star di Iron Man, che ha detto addio al personaggio nel finale di Avengers: Endgame. “Lanciarci pietre, in un modo o nell’altro… e ho avuto le mie reazioni in passato quando le persone dicevano cose che screditavano la mia integrità… Sai una cosa? Superiamolo. Siamo tutti una comunità. C’è abbastanza spazio per tutti e grazie a Dio per film come Top Gun: Maverick e Avatar: The Way of Water. Questo è tutto quello che ho da dire a riguardo”.
Downey, che ha recitato per la prima volta nel ruolo di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe in Iron Man del 2008, ha continuato dicendo che “le nostre opinioni su questi argomenti dicono molto su di noi” quando si tratta di cose come i film sui supereroi. “Penso che ci troviamo in un tempo e in un luogo a cui ho inconsapevolmente contribuito, in cui l’IP ha avuto la precedenza sui principi e sulla personalità”, ma ha notato che “è un’arma a doppio taglio”. “Un pezzo di IP è buono solo quando c’è del talento che riesce a rappresentarlo. Se non c’è il giusto tipo di artista a interpretare quel ruolo non saprai mai quanto sarebbe potuto essere bello”.