Rocco Siffredi denunciato da una giornalista dopo un’intervista (censurata) per Supersex: “insulti sessisti e da maschio alfa che denigra una donna”
I messaggi e i commenti pronunciati da Rocco Siffredi, riportati con dovizia di dettagli dalla cronista, mostrano un atteggiamento discriminatorio e molesto nei confronti della donna.
Una storia che inizia con una richiesta di intervista, prende una piega inaspettata quando emerge una serie di messaggi e commenti espliciti, culminando nella decisione della giornalista di denunciare. Questo è quello che è successo con il noto pornoattore Rocco Siffredi, ora denunciato per molestie sessuali da una giornalista. La vicenda, riportata da MowMag e ora oggetto di dibattito e riflessione, ha gettato luce su temi cruciali riguardanti il rispetto delle donne nel mondo del lavoro e oltre.
Cosa è successo alla giornalista durante l’intervista con Rocco Siffredi?
La cronista, rimasta anonima per proteggere la sua privacy, ha raccontato il suo incontro con Rocco Siffredi, iniziato con una richiesta di intervista riguardante la serie Supersex. Dopo un’iniziale esclusiva con Netflix che poi viene negata, Siffredi decide comunque di concedere l’intervista personalmente. Durante l’intervista, la giornalista ha denunciato il comportamento di Siffredi come inappropiato.
Durante l’intervista mi ha detto cose come “quando ti stringevo non lo potevo dire troppo di più, però caz**”. E “Beh lasciamo perdere che mi stavi a fa venì proprio una roba un po’ particolare’”,
Ma non finisce qui: Netflix, dopo l’uscita dell’intervista si lamenta e chiede alla giornalista di cancellare la prima parte. Lei lo fa, anche se non dovuta, e lì il pornoattore avrebbe iniziato ad offenderla con insulti sessisti.
“Ci sono rimasta malissimo quando ha iniziato a dire che per diventare normale avrei dovuto prendere ‘una serie di caz**’” e una lunga serie di commenti “sessisti e da maschio alfa che denigra una donna”
I messaggi e i commenti pronunciati da Rocco Siffredi, riportati con dovizia di dettagli dalla cronista, mostrano un atteggiamento discriminatorio e violento nei confronti delle donne, evidenziando un profondo disprezzo per il ruolo professionale della giornalista. La situazione si aggrava ulteriormente quando, dopo l’uscita dell’intervista, Siffredi continua a inviare una serie di insulti sessisti e offese personali alla cronista, culminando nell’accusa di “avere visibilità” da parte di alcuni sui social media.
Come sottolineato dalla stessa, “da donna, da mamma e da giornalista professionista”, per la giornalista è fondamentale inviare un messaggio chiaro che le donne che lavorano devono essere rispettate e che gli insulti sessisti non devono essere tollerati in nessuna circostanza.
Il caso solleva interrogativi importanti riguardo alla cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere, non solo nel settore giornalistico, ma in tutti i contesti lavorativi. È essenziale riflettere sulle dinamiche di potere e sulle disparità di genere che ancora persistono e agire per creare ambienti di lavoro più inclusivi e rispettosi.
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