Roma: il film di Alfonso Cuarón su Netflix, niente Cannes 2018?
Dopo cinque anni il regista messicano Alfonso Cuarón torna in pista con Roma, il film targato Netflix. Ma nella diatriba in atto tra la piattaforma streaming e il Festival di Cannes rischia di essere penalizzato proprio uno dei film più attesi dell'anno e con esso anche altre cinque pellicole Netflix.
Il film di Alfonso Cuarón, Roma, targato Netflix, rischia di non essere presentato al Festival di Cannes 2018.
Le tensioni scaturite dalla guerra tra Netflix e il Festival di Cannes crescono sempre di più man mano che ci avviciniamo alla kermesse internazionale e a farne le spese potrebbe essere il film del regista messicano Alfonso Cuarón, Roma.
Le discussioni si sono acuite nel momento in cui è venuto a galla il cambiamento delle regole che andrebbero poi a danneggiare la società Netflix. Quest’ultima, in quanto servizio streaming, avrebbe dei problemi a presentare in anteprima i propri prodotti a Cannes, in quanto dovrebbe adeguarsi al sistema francese e, come si sa, Netflix non rilascia mai i propri prodotti al di fuori degli Stati Uniti. La situazione è degenerata la scorsa settimana con le minacce da parte del colosso dello streaming di boicottare i festival, scatenando una mossa vendicativa.
Nel marasma generale ci va di mezzo anche l’ultimo film di Alfonso Cuarón, Roma, che secondo Vanity Fair non solo doveva essere presentato a Cannes, ma anche su Netflix. Mentre gli attriti fanno faville, Netflix minaccia la mancata presenza di cinque film che erano previsti in anteprima a Cannes tra cui il già citato Roma, Norway di Paul Greengrass, Hold the Dark di Jeremy Saulnier, The Other Side of the Wind di Orson Welles e il documentario They’ll Love Me When I’m Dead di Morgan Neville. Quindi la buona notizia è che questi cinque film dovrebbero essere proiettati a Cannes, la cattiva che forse non ci saranno!
Secondo quanto detto in precedenza dal direttore artistico di Cannes, i film Netflix vengono banditi per evitare il crescente potere della piattaforma streaming (che in Italia ha già stretto accordi con Sky) in un sistema che già di suo si sente minacciato. C’è da dire, però, che molti film finanziati e poi divulgati su Netflix non sarebbero neanche presi in considerazione dagli studios. I registi si trovano dunque anche costretti a scegliere Netflix se vogliono lavorare, che poi dall’altra parte a puntare il dito ci siano i puristi del cinema è assolutamente normale, ma il mondo cambia e con esso anche il modo di fare cinema!
D’altro canto lo scorso anno sono stati liberamente proiettati a Cannes film come Okja di Bong Joon-Ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach. Il caso Cuarón suscita sicuramente il dibattito; da una parte c’è l’attesa nel vedere il nuovo film del regista, che torna in pista dopo cinque anni con un film che ha richiesto molto lavoro e dall’altra la paura di non poterlo mai vedere sul grande schermo, se non in poche città degli USA.
Conosciuto per opere come Gravity, Children Of Men e il terzo capitolo della saga di Harry Potter, Alfonso Cuarón sembra essere tornato, con Roma, alle sue radici indie.
Il film parla di una famiglia borghese che vive a Città del Messico degli anni ’70, ma descrive anche il massacro del Corpus Christi, in cui gli studenti sono stati uccisi dai soldati messicani d’elite.
Non sappiamo come finirà, se Netflix cederà il passo alle regole di Cannes, forse dovremo attendere altri festival per vedere i cinque film già elencati sopra!