Roman Polanski, Miglior Regista César 2020: la critica di Adèle Haenel
Divide il César 2020 assegnato a Roman Polanski come Miglior Regista, a causa delle ripetute accuse di violenza sessuale a suo carico.
Diverse voci si stanno levando contro l’assegnazione del César 2020 a Roman Polanski per il suo film J’accuse
Roman Polanski, infatti, è stato più volte accusato di violenza sessuale. Il regista sta dividendo l’opinione pubblica e quella di coloro che fanno parte del panorama cinematografico mondiale. C’è chi difende l’artista e chi ritiene che non si possa separare la figura di regista da quella di uomo.
L’attrice Adèle Haenel, presente alla serata di premiazione dei César 2020 per il film Ritratto della ragazza in fiamme, insieme al resto del cast, ha lasciato la sala Pleyel al momento dell’annuncio di Roman Polanski come Miglior Regista. AlloCine ha riportato le parole da lei proferite ai microfoni di Médiapart, che spiegano quella scelta ben decisa e che criticano l’operato di chi ha votato per l’assegnazione di quel premio:
Pensano di difendere la libertà di espressione, in realtà stanno difendendo il loro monopolio sulla parola. Quello che hanno fatto ieri sera è stato quello di zittirci, di imporre a noi il silenzio. Non vogliono ascoltare le nostre storie. E ogni parola che non proviene dai loro ranghi, che non va nella loro direzione, è considerata come non meritevole d’esistere. Volevano separare l’uomo dall’artista, ora separano gli artisti dal mondo.
Anche l’attrice Sara Forestier si è espressa sulla questione, dicendosi amareggiata e delusa. E lo stesso ha fatto la regista Virginie Despentes. Di contro, hanno difeso il premio a Roman Polanski gli attori Jean Dujardin, Emmanuelle Seigner, Claire Denis e Fanny Ardant.
“La violence n’est pas une fatalité, on peut en sortir”, dit Sara Forestier, signataire de “Maintenant on agit” pic.twitter.com/4xshHaMDtX
— BFMTV (@BFMTV) February 28, 2018