Roman Polanski non pensa che Netflix sia una minaccia per il cinema
Anche Roman Polanski si schiera nella diatriba fra Netflix e Cannes, sostenendo che niente potrà mai sostituire l'esperienza cinematografica.
Il tira e molla fra Netflix e Cannes ha fatto molto parlare e oggi anche Roman Polanski interviene sulla faccenda.
Il regista ha condiviso il suo pensiero riguardo la diatriba, che vede al centro Netflix, colpevole di non portare le proprie produzioni nelle sale cinematografiche.
Per via del metodo Netflix, nonostante la presenza a Cannes di Okja, il Festival ha annunciato che dal prossimo anno solo i film proiettati nei cinema saranno ammessi alla manifestazione.
Secondo Roman Polanski, però, il servizio streaming della società non sarebbe una minaccia per l’esperienza cinematografica:
“La gente vuole vedere i film non per via di sonoro, proiezione e posti migliori, ma perché vuol partecipare a un’esperienza con il pubblico attorno. È una cosa vecchia quanto l’umanità. Guardate al teatro greco o ai circhi e ai concerti dei Romani.”
Secondo il regista, dunque, lo streaming non potrebbe mai sostituirsi alle proiezioni in sala:
“Ricordo quando walkman e cassette diventarono popolari. La gente diceva: ‘Questa è la fine dei concerti!’ [Oggi i concerti] raccolgono folle di 100.000 persone. […] Sarebbe difficile vedere Borat da soli. Hai bisogno di vederlo al cinema con un pubblico che ride.”
Roman Polanski non pensa che Netflix sia una minaccia per il cinema
Roman Polanski ha chiuso la settantesima edizione del Festival di Cannes con l’atteso D’après une histoire vraie (Based on a True Story), presentato nella Selezione Ufficiale fuori concorso. Un film scritto a quattro mani con Olivier Assayas e adattato dal romanzo omonimo di Delphine de Vigan, che vede Emmanuelle Seigner nel ruolo di una scrittrice – Delphine – che, dopo il grande successo del suo primo romanzo, non riesce a trovare l’ispirazione per scriverne un altro. QUI la nostra recensione.