L’avete riconosciuta? È cresciuta in una setta, ha rischiato di subìre la pedofilia ma da grande è diventata una potente strega
Non ha vissuto l'infanzia che meritava, ma dal dolore ne è uscita più forte.
Corse il serio rischio di subire la pedofilia, ma fortunatamente il padre optò per la fuga, con la famiglia al completo. Nel momento in cui le prediche assunsero una natura torbida sulle relazioni tra adulti e bambini, Rose McGowan poté contare sul supporto del genitore, che finalmente aprì gli occhi.
La sua infanzia non è stata certamente delle più semplici, cresciuta presso il movimento religioso Bambini di Dio a Certaldo, in Italia, dove nacque il 5 settembre 1973. Fortunatamente, la vita inizierà a sorriderle una volta diventata adulta.
Rose McGowan: i lavori più importanti
Rose McGowan muove i primi passi come attrice nel 1992, all’età di 19 anni, scritturata nel lugometraggio Il mio amico scongelato. La performance nella commedia nera Doom Generation (1995) le vale apprezzamenti dalla critica e il premio per il miglior debutto agli Independent Spirit Awards 1996. Nello stesso anno è scelta per portare in scena il personaggio di Tatum Riley, “migliore amica” di Sidney Prescott, nel cult movie horror Scream.
Lungo la seconda metà degli anni Novanta, Rose McGowan appare in pellicole indipendenti. Nel 2001 le si presenta una proposta interessante: sostituire l’uscente Shannen Doherty dalla quarta stagione di Streghe. Lei accetta di buon grado e grazie alle interpretazioni offerte riceve un Family Television Award.
Sotto la direzione di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, indossa quindi i panni della protagonista nel doppio capitolo cinematografico Grindhouse: in A prova di morte incarna l’ingenua Pam, mentre in Planet Terror impersona la spogliarellista Cherry Darling.
Poi, clamorosamente, nel 2015 Rose McGowan chiude la porta alla recitazione e tenta il percorso nella musica. In un’intervista dichiara di aver sempre odiato la vita sul set. Due anni dopo, insieme alla collega Ashley Judd, è una delle prime a denunciare pubblicamente le molestie subite anni prima dal produttore Harvey Weinstein.