Rowan Atkinson contrario alla cancel culture: “Danneggia la comicità”
Il celebre volto di Mr. Bean afferma che la cancel culture fa male alla comicità: "Ogni scherzo ha una vittima"
Rowan Atkinson non si definisce certo il “Mr. Politicamente Corretto” del momento. Il comico britannico, celebre volto di Mr. Bean, in una recente intervista con l’Irish Times ha affermato che è “il compito della commedia offendere”.
“Mi sembra che il lavoro della comicità sia quello di offendere, o avere il potenziale per offendere, e non può essere prosciugata di quel potenziale”, ha detto Atkinson a proposito della cancel culture. “Ogni scherzo ha una vittima. Questa è la definizione di scherzo. Qualcuno o qualcosa o un’idea è fatta per sembrare ridicola.”
La star, da venerdì 24 giugno su Netflix con la serie comica Man Vs Bee, ha continuato: “Penso che devi stare molto, molto attento a dire su cosa ti è permesso fare battute o meno. E se ci fosse qualcuno estremamente compiaciuto, arrogante, aggressivo, soddisfatto di sé, che si trova al di sotto della società? Non sono tutti nelle camere del parlamento o nelle monarchie. Ci sono molte persone estremamente compiaciute e soddisfatte di sé in ciò che sarebbe considerato il livello più basso nella società. In una vera società libera dovresti avere il permesso di fare battute su qualsiasi cosa“.
Rowan Atkinson aveva già definito la cancel culture come “una pratica medievale”
L’anno scorso l’interprete di Mr. Bean aveva già lamentato l’ascesa della cultura dell’annullamento (dall’inglese cancel culture), paragonando i leoni da tastiera a una “folla medievale che vaga per le strade alla ricerca di qualcuno da bruciare”. L’attore aveva inoltre incolpato i social di togliere la libertà di parola agli utenti: “Il problema che abbiamo online è che un algoritmo decide cosa vogliamo vedere, il che finisce per creare una visione semplicistica e binaria della società. Diventa un caso ‘o sei con noi, o contro di noi’. E se sei contro di noi, meriti di essere cancellato.”