Sabrina Ferilli sul suo aspetto fisico da adolescente: “brutta e pelosa come la figlia di Fantozzi” [FOTO]
Sabrina Ferilli ha affrontato dei momenti difficili in adolescenza a causa del suo aspetto fisico, che la rendeva vittima di bullismo.
Sabrina Ferilli è un personaggio trasversale. Amata sia dagli uomini sia dalle donne per le sua spontaneità, oltre che per la sua bravura, ha ottenuto il successo sia nel cinema sia in TV. L’avvenenza fisica le ha permesso di muovere i primi passi nell’ambiente dello spettacolo, ma, strano a dirsi, proprio l’aspetto estetico è stato fonte di problemi. In una recente intervista, l’attrice ha raccontato di aver fatto fatica a prendere fiducia in sé. La corporatura robusta e la peluria la rendevano vittima di bullismo. Continuavano a farla sentire brutta, apostrofandola “figlia di Fantozzi”.
Sabrina Ferilli e le difficoltà della fase adolescenziale: i compagni di classe la prendevano in giro perché non rispondeva ai canoni estetici
A parte che il bullismo è un comportamento becero in qualunque circostanza, le parole di Sabrina Ferilli fanno specie vista la bellezza raggiunta in età adulta. Le esperienze hanno avuto un profondo impatto sulla psiche della donna, che ha cominciato a provare insicurezza e a vergognarsi del proprio corpo. Le è toccato affrontare un’adolescenza parecchio travagliata. Si sentiva sola e incompresa.
Eppure, a dispetto delle cattiverie altrui, ha saputo essere più forte dei pregiudizi e a costruirsi le fortune professionali.
La sua storia costituisce un esempio di quanto sia importante credere in sé stessi, senza dare troppo peso alle opinioni altrui.
Le parole di Sabrina Ferilli contribuiranno a renderla ancora più amata. Perché nelle vicende a lei capitate in tanti si immedesimeranno. Purtroppo, l’adolescenza sa, talvolta, essere causa di mille difficoltà. Soprattutto le ragazze troveranno nella testimonianza un messaggio di speranza e resilienza, da prendere a ispirazione. Indipendentemente dalle cattiverie subite, la felicità è un diritto universale, Ringraziamo la “Sabrina Nazionale” per avercelo di nuovo ricordato.
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