Sciopero sceneggiatori Hollywood: l’accordo con i produttori sembra vicino
Pare vicino l'accordo tra il sindacato degli sceneggiatori e quello degli Studios, in giornata il nuovo (e forse ultimo) incontro.
Dopo quattro incontri consecutivi il Writers Guild of America (WGA), il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori americani – in sciopero da quasi cinque mesi, sta esaminando l’offerta proposta dall’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), l’associazione che rappresenta gli Studios e i giganti dello streaming.
Nella giornata di ieri l’ultimo incontro tra WGA e AMPTP, in cui sono stati proposti i nuovi potenziali contratti. Oggi, 24 settembre, dovrebbe esserci un nuovo (e possibilmente ultimo) incontro.
WGA e AMPTP pare siano arrivati ad un accordo finale
Nella quarta giornata di contrattazione, svoltasi nella giornata di ieri 23 settembre, l’AMPTP ha inviato agli avvocati e agli esponenti del WGA quella che è stata definita la “migliore e ultima offerta” per il rinnovo del contratto triennale di categoria.
La bozza, che si trova ora all’esame dei legali del WGA, già oggi dovrebbe essere approvata (o meno) dal sindacato degli sceneggiatori. I dettagli del documento sono ancora ignoti, ma gli Studios avrebbero accolto parte delle richieste del WGA sugli aumenti della paga minima, sulle garanzie nella fase di scrittura della sceneggiatura, sull’aumento dei diritti d’autore per le opere in streaming e sulle tutele contro l’intelligenza artificiale. “Ormai è principalmente una questione di linguaggio” ha dichiarato a Variety una fonte vicina al negoziato. Per la risoluzione della vertenza, che secondo gli economisti ha finora provocato alla California una perdita economica di cinque miliardi di dollari, ha spinto anche il governatore dello Stato Gavin Newsom ad interessarsi alla vicenda, tanto che da giovedì ha chiamato ogni giorno i principali negoziatori e dirigenti per ricevere aggiornamenti.
Se dovesse concludersi positivamente, l’AMPTP dovrebbe tornare al tavolo della contrattazione anche con il SAG, cioè il sindacato degli attori americani, con il quale i produttori dovranno riaprire il tavolo della contrattazione saltata a metà luglio.
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