“La salute mentale è ancora un privilegio di pochi” e il pensiero al popolo palestinese: l’emozionante messaggio dei vincitori del Premio Cinematographe.it

Il documentario esplora le condizioni di persone all'interno di una struttura psichiatrica

“Ringraziamo questo festival per averci accolto e aver riportato questo film dove è nato, a Palermo. Ringraziamo tutte le persone che ci hanno aiutati a realizzare questo lavoro e rendere possibile una nuova narrazione sulla psichiatria. Per noi è stato fondamentale riportare al centro le storie delle persone al di fuori di un sistema che le patologizza e le confina in un’istituzione. Perché, sebbene siamo a cento anni dalla nascita di Basaglia, la salute mentale è ancora un privilegio di pochi, una questione di classe, quando dovrebbe essere un diritto fondamentale. In questi tempi bui, il nostro pensiero va a sostegno del popolo Palestinese e al genocidio in corso, perché vogliamo una Palestina libera” Ha esordito così Cristiano Giamporcaro leggendo il messaggio dei colleghi Tito Puglielli e Marta Basso, vincitori del 2° Premio Cinematographe.it per Che ore sono al Sole Luna Doc 2024.

Di cosa parla il documentario Che ore sono?

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Il documentario Che ore sono, diretto da Tito Puglielli e Marta Basso, è stato presentato con successo al Sole Luna Doc Film Festival 2024, dove ha ricevuto il 2° Premio Cinematographe.it e una Menzione Speciale. Il film si distingue per il suo approccio sincero nel trattare il tema del disagio mentale, offrendo uno sguardo autentico sulla vita all’interno di una comunità psichiatrica a Palermo.
Nel corso del documentario Che ore sono, Puglielli e Basso esplorano le vite quotidiane degli ospiti della struttura, mettendo in risalto le loro storie personali con un realismo che evita ogni forma di sensazionalismo. Il film non solo rivela le sfide e le difficoltà di vivere con disturbi mentali, ma si concentra anche sull’umanità di individui come Giuseppe, Ursula e Bianca.

L’approccio narrativo del documentario Che ore sono, vicino a quello di Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman, permette al pubblico di esplorare le profondità psicologiche delle persone affrontando il disagio mentale. Questo tono di umanità universale risuona attraverso le testimonianze dei protagonisti, offrendo un’analisi delle difficoltà da loro incontrate.

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