Sanremo 2025 – la ex di Achille Lauro reagisce alla canzone che parla di lei: “sarò sempre innamorata di quel ragazzino sognatore”
Nella lettera dopo Sanremo, "S" racconta il loro passato insieme, descrivendo un giovane Lauro magro, con i capelli rasati corti e il viso scavato
Durante la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, Achille Lauro ha presentato Incoscienti Giovani, un brano dal testo molto personale. Al termine della sua esibizione, il cantante ha condiviso con i giornalisti una lettera ricevuta da “S”, la sua ex fidanzata, che ha segnato profondamente la sua giovinezza e ispirato la canzone.
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Sanremo 2025: la lettera ad Achille Lauro
Nella lettera dopo Sanremo, “S” racconta il loro passato insieme, descrivendo un giovane Lauro magro, con i capelli rasati corti e il viso scavato. Ricorda il periodo in cui lui frequentava la casa in cui viveva con la madre, che lo aveva accolto e sostenuto nei momenti difficili. Scrive di come Lauro fosse ossessionato dalla scrittura, un mezzo attraverso il quale cercava di dare senso alla sua realtà e di affrontare le difficoltà personali.
L’ex fidanzata, dopo Sanremo, rievoca anche le difficoltà economiche vissute dal cantante in quegli anni. Descrive la vergogna che provava nel chiedere aiuto, i periodi senza una casa stabile e le notti trascorse in una Peugeot 206 grigia o in un hotel economico a Boccea. Ricorda i suoi tentativi di nascondere la situazione agli amici, preferendo mentire pur di non pesare su nessuno.
Ecco la lettera riferita alla canzone di Sanremo: «Quando ho conosciuto Lauro era un adolescente magrolino, con i capelli sempre rasati corti e il viso scavato. Eravamo molto giovani quando ci siamo innamorati», si legge nella lettera. «Io vivevo da sola con mia madre, e lui veniva spesso da noi. Lo abbiamo aiutato tanto quando era solo, per mia madre era come un figlio. Aveva questa ossessione per la scrittura, come se fosse l’unico modo per dare un senso a tutto ciò che lo circondava e, probabilmente, scrivere lo aiutava anche a metabolizzare la situazione che viveva. Lauro ha sempre cercato di nascondere i suoi traumi. Li tiene dentro. É forse per questo che scrive canzoni. Ha imparato a soffrire in silenzio. Anche io e mia madre eravamo rimaste sole. Mio padre l’ha sempre umiliata, fino al giorno in cui se ne è andato. Lui non ha mai saputo cosa significasse davvero stare insieme. Lui non conosce l’amore. Anche in quegli anni senza casa, Lauro non mi ha mai chiesto aiuto. Si vergognava. Dormiva dove capitava». Ricordo che mentiva, pur di non pesare su di me e sui suoi amici. A notte tarda, quando tutti rientravano, lui diceva: “Tranquilli, sto da un amico”. Ma poi finiva a dormire in macchina nascosto in qualche parcheggio. Non scorderò mai quello che è stata la nostra adolescenza incosciente e sarò sempre innamorata di quel ragazzino sognatore. Nonostante fosse un ragazzo difficile, chi riusciva a superare lo scoglio scopriva una sensibilità preziosa. Forse proprio quella che ancora oggi riesce a mettere in quelle canzoni che parlano ancora di noi, Come questa.
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