Sanremo 2025: Olly trionfa, Lucio Corsi incanta, ma l’assenza di Giorgia e Achille Lauro pesa come un macigno
Sanremo 2025 ha un vincitore molto discusso: talentuoso e giovanissimo, si è scontrato con altrettanti talenti. Ecco un recap veloce!
E così, anche quest’anno, il sipario è calato sul Festival di Sanremo. Cinque serate di caos organizzato, di televoti al cardiopalma e di polemiche che dureranno almeno fino a Pasqua. Alla fine, a spuntarla è stato Olly, giovane cantautore genovese che, tra una ballata malinconica e un ritornello che entra in testa, ha scalato la classifica fino al gradino più alto del podio. Ma siamo sicuri che sia stata davvero la scelta giusta?
Il trionfo di Olly: meritato o troppo comodo?
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Diciamocelo: Olly ha fatto tutto quello che doveva fare. Ha portato un brano orecchiabile, con quel mix perfetto di nostalgia e leggerezza che manda in tilt le playlist di Spotify. Il pubblico giovane lo ha premiato, la giuria lo ha spinto, e alla fine eccolo lì, con il leoncino d’oro in mano e l’espressione tra l’incredulo e il ve l’avevo detto. Un vincitore pulito, prevedibile, quasi programmato per il successo.
Ma proprio qui sta il punto: Sanremo dovrebbe essere il palco dell’eccezione, della sorpresa, dell’exploit inaspettato. E invece, quest’anno, tutto è sembrato scorrere su binari troppo sicuri, troppo facili.
Lucio Corsi secondo: il colpo di scena che salva il Festival
Per fortuna, almeno una gioia ce la siamo concessa: il secondo posto di Lucio Corsi. Un artista vero, fuori dagli schemi, uno che scrive canzoni come fossero racconti di un altro mondo e poi le veste di melodie anni ’70. La sua presenza sul podio è stata una boccata d’aria fresca, la prova che nel marasma del pop commerciale c’è ancora spazio per chi osa essere diverso.
L’elefante nella stanza: dov’è Giorgia? E Achille Lauro?
Ma se la classifica ha regalato qualche sorpresa, le esclusioni hanno lasciato un vuoto impossibile da ignorare. Giorgia fuori dalla finale? In quale universo parallelo succede una cosa del genere? Con una voce incredibile, capace di far venire i brividi, il suo mancato accesso ai primi cinque è stato un affronto al buon senso.
E Achille Lauro? Ormai una certezza sanremese, uno che ogni anno si reinventa e spiazza tutti. Lui c’era, ma non abbastanza. Qualcuno ha deciso che era il momento di metterlo da parte, magari per equilibrare la gara. Ma senza i suoi colpi di teatro e la sua imprevedibilità, il Festival ha perso un pezzo di quella follia che lo rende indimenticabile.
Un Sanremo di luci e ombre
Sanremo 2025 è stato un Festival che ha fatto il suo dovere, ma senza stupire davvero. La vittoria di Olly suona come il segnale di un’industria musicale che premia la sicurezza più che il rischio, mentre il podio di Lucio Corsi ci ricorda che la musica vera trova sempre il modo di farsi spazio.
E le assenze? Quelle pesano, eccome. Perché un Sanremo senza Giorgia e Achille Lauro non è un Sanremo completo. E noi, che di questa settimana viviamo ogni emozione come fosse l’ultima, ce ne siamo accorti.