Saverio Costanzo: “mi sono riavvicinato a papà Maurizio grazie a Maria De Filippi”

Il noto regista e sceneggiatore italiano, nato dall'unione tra Maurizio e Flaminia Morandi, ha aperto il suo cuore, raccontando il suo rapporto con il padre.

Saverio Costanzo è un famoso regista e sceneggiatore italiano, nato in particolare a Roma il 28 settembre 1975. Stiamo parlando di un cineasta dal grande appeal sia critico che di pubblico, con tanta esperienza: il suo debutto nel mondo del grande schermo risale, precisamente, al 2004, con Private e nel corso del tempo si è fatto conoscere con film come In memoria di me (2007), La solitudine dei numeri primi (2010), Hungry Hearts (2014). Mentre è importante sottolineare che ha ricevuto tanti riconoscimenti durante la sua esperienza lavorativa, la sua vita artistica si è allargata anche con il suo impegno televisivo, specialmente con la serie L’amica geniale, con la direzione della prima e seconda stagione.

Saverio Costanzo ha raccontato il suo legame intimo con il padre Maurizio, tra alti e bassi

Saverio Costanzo - Cinematographe

Detto questo, proprio Saverio Costanzo, come suggerisce il cognome, è figlio d’arte essendo nato da Maurizio Costanzo e Flaminia Morandi che sono stati sposati dal 1973 al 1978. Da questa unione, tra l’altro, è nata anche Camilla, la sorella maggiore di Saverio. Un legame, quello tra il regista sopracitato e l’ingombrante padre che è stato di odio e amore come ha raccontato in un’intervista esclusiva per il Corriere della Sera (che vi riportiamo, non interamente, grazie a Vanity Fair). Il film-maker ha specificato che Maurizio, perlomeno all’inizio, non volle dargli fiducia e quindi la stima del papà l’ha dovuta conquistare con difficoltà con Maria De Filippi, la quarta e ultima moglie di Costanzo, che ha giocato un ruolo fondamentale:

“Nel 2002, con Mentana, a fare una trasmissione sull’11 settembre per Canale 5, ci divertimmo. A un certo punto qualcuno propose: mandiamo Saverio a girare questi contributi. Ma mio padre non rispose né sì, né no. Come a dire: non te la regalo la fiducia. E io pensai: ah sì? Neanch’io la regalo a te. Non mi aprivo, non gli mostravo il mio dolore. Di consigli ne ho chiesti più a De André o a De Gregori, i cantautori che ascoltavo. I detrattori lo additavano come un uomo di potere, come un navigatore amico di tutti, di Berlusconi e di D’Alema e anche a me spesso il suo lato pubblico risultava inautentico. Ma poi nel tempo ho scoperto che non faceva calcoli, semplicemente si muoveva come se dovesse dare davvero tutto a tutti. Volevo molto bene a papà. Ma avevo una madre forte e molto presente, che non ci ha mai fatto sentire la sua mancanza. Poi certo abbiamo avuto i nostri conflitti, come sempre tra il padre e il figlio maschio. Devo molto a Maria. Fu lei a riavvicinarci.”

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